Guidonia – “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Valentina è la più brava baby-giornalista

per partecipare al concorso “Il Quotidiano in classe” organizzato dal Corriere della Sera insieme a Il Sole 24 Ore e a Quotidiano.net.
Valentina s’è aggiudicata l’iPad di aprile per il blog del Sole24Ore grazie a un’inchiesta fotografica sul tema della fiducia, un fotoracconto in cui la studentessa interpreta Biancaneve e l’amica e vicina di casa Dorotea Fossile la strega cattiva, posando insieme per la cugina Alessandra Scirocchi, 15enne allieva del liceo artistico di Tivoli, appassionata di fotografia.
“Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, è la conclusione finale di Valentina, nickname Lunaphea nella redazione virtuale coordinata dalla professoressa di Lettere Cristina Porcheddu, referente del progetto “Il quotidiano in classe.
“Come nella favola, Biancaneve decide di fidarsi e di accettare la mela – spiega la 15enne di Guidonia – se non lo avesse fatto era meglio. Perché Lunaphea? Quando ero piccola c’era un fumetto manga Lunaphrea, ma la r non mi piaceva, l’ho modificato e fatto mio: tant’è che anche su Facebook mi chiamo così”.
Si tratta del secondo successo per il gruppo di dieci ragazzi della scuola diretta da Antonio Manna. Già nel 2011, infatti, gli studenti tiburtini si aggiudicarono una videocamera digitale, premio mensile di aprile del concorso “Il Quotidiano in classe” promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani – editori, che ammette tutti gli allievi e i docenti delle scuole superiori che vogliono mettersi alla prova, realizzando un’inchiesta.
Ogni settimana, sui tre blog di corriere.it, ilsole24ore.com e qn.quotidiano.net, viene proposto un tema da un giornalista e mensilmente per le redazioni dei giornalisti in “erba”, 3 premi in palio. Lo sforzo è tanto per i ragazzi, ma il premio finale è il sogno di tutti: un viaggio a New York.
Soddisfatta la prof Porcheddu. “E’ un’esperienza divertente e utile, dove tutti ci siamo messi in gioco – commenta – I ragazzi si stanno impegnando molto ed è un fattore positivo, soprattutto per la nostra professione, che offre poche gratifiche. Sono davvero orgogliosa perché il concorso mi offre la possibilità di avere un rapporto ancor più sincero coi ragazzi”.

Marcello Santarelli

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