Si aggirano a piedi tra le case e i palazzi, cercando di adocchiare quelle vuote. Una “teoria” di furti che non ha una logica se non quella dell’opportunità della casa più facile da violare. Alcuni dei residenti delle zone colpite dal saccheggio, ad esempio, hanno raccontato alle forze dell’ordine di aver ricevuto “citofonate” a vuoto a casa. Un modo, forse, che i ladri usano per stabilire in quale abitazioni tentare il colpo e in quali no.
Sono almeno una decina i furti messi a segno o sventati all’ultimo minuto per una semplice casualità; un fioccare di denunce presso il commissariato di Tivoli, sporte dai proprietari delle abitazioni saccheggiate di gioielli, macchine fotografiche, computer e altro nella speranza di ritrovare la refurtiva. Un vero e proprio “raid” che si è concentrato nel giro di due giorni. I primi colpi denunciati risalgono, infatti, al 9 novembre scorso. Un venerdì nero per Villalba, con ben 4 colpi messi a segno in altrettante abitazioni. La tecnica utilizzata dai ladri è quella del cacciavite, così come l’ora sfruttata per colpire.
Altri due furti in abitazione sono avvenuti domenica pomeriggio 11 novembre, sempre nel tardo pomeriggio. Propizio, per i ladri, il clima da derby tra Lazio e Roma in cui tantissimi tifosi hanno scelto di godersi la partita in qualche pub o a casa di amici.
A casa De Bianchi a Tivoli Terme è fruttato ai ladri 10 mila euro in gioielli e poche decine di euro in banconote, sottratte dalla loro abitazione di via Tiburtina 160, mentre un tentato furto è stato sventato appena in tempo dai proprietari di un’abitazione in strada Colle Nocello, nel territorio di Tivoli. I testimoni hanno raccontato agli inquirenti di aver visto fuggire tre persone, probabilmente Nord africani.
Sempre durante il derby ennesimo colpo, anche qui costato ai proprietari migliaia di euro in preziosi, in un’abitazione di via Rosata, a Colle Fiorito.
Eccezione nella tecnica usata dai ladri per il tentato furto in casa del consigliere comunale Pdl Augusto Cacciamani. Nella notte del 2 novembre, il giorno della commemorazione dei defunti, i genitori del consigliere hanno sentito strani rumori provenire da fuori la porta della loro abitazione di via Colle Nocello 45, a La Botte. Intorno alle 3 e 50 del mattino i ladri stavano cercando di scassinare una finestra per entrare, ma il risveglio dei pensionati li ha fatti desistere dal tentativo, per darsi poi alla fuga.
I poliziotti diretti dal primo dirigente Giancarlo Sant’Elia collegano questa escalation di furti nel territorio al ripopolamento di baraccati nella zona dell’ex polverificio Stacchini, a Bagni.
Secondo stime recenti la popolazione si aggirerebbe intorno alle 200 persone. Quasi il doppio delle persone “censite” appena 6 mesi fa. Nel 2011 l’amministrazione Gallotti aveva speso 100 mila euro per sgomberare e bonificare l’area: è tornato tutto come prima. Anzi, peggio.
Guidonia – A Stacchini cresce l’accampamento rom: escalation di furti in casa nei quartieri
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