Colle Cesarano, tagliati dieci posti di lavoro A Geress non servono più

la struttura sanitaria di via Maremmana inferiore a Villa Adriana, in una nota indirizzata alla Regione Lazio, alla Direzione territoriale del Lavoro, alla Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) Lazio e alle organizzazioni sindacali.
I tagli colpiranno otto impiegati amministrativi dell’ufficio accettazione – di cui 2 livelli D, tre B1, due C1 e un D2 – oltre a due animatori privi di titolo professionale, entrambe di livello B2 e verranno eseguiti entro il 22 maggio prossimo con la corresponsione dell’indennità di preavviso.
I lavoratori sono ritenuti strutturalmente eccedenti rispetto alle esigenze aziendali dai vertici della Geress, che già il 14 novembre 2012 aveva avviato la procedura di mobilità per i dieci al termine di una serie di incontri sindacali proseguiti anche il 4 e il 19 dicembre, il 9, l’11 e il 17 gennaio in Regione che aveva finito per proporre alla società di utilizzare lo strumento della Cassa integrazione guadagni in deroga a partire dal 21 gennaio al 30 aprile per ammortizzare gli effetti sociali connessi con la situazione aziendale.
Fatto sta che nel 2010 era stata già attivata una procedura di licenziamento collettivo per esubero di personale ai sensi della legge regionale numero 64/87, una norma abrogata dalla successiva legge numero 4 del 2003.
Non è un caso se il 24 febbraio 2012 il giudice Glauco Zaccardi del Tribunale del Lavoro di Tivoli aveva accolto il ricorso di Sabrina Zecchinelli, 43 anni, da 19 impiegata a Colle Cesarano.
Con la sentenza numero 544, infatti, la Geress era stata condannata a riammetterla in servizio pagandole le differenze tra gli stipendi che avrebbe dovuto percepire e le somme erogate per due anni dall’Inps. Stesso trattamento per una collega, anche lei addetta alla prima accoglienza, l’unico reparto oggetto di tagli insieme all’Edp e al personale, contrariamente a quelli di accettazione, acquisti, direzione amministrativa e controllo gestionale “scampati” ai tagli perché ritenuti “asset” impossibili da esternalizzare
A parere del giudice, Geress avrebbe dovuto rispettare l’autolimitazione e includere nella procedura di licenziamento collettivo anche gli addetti di unità non soppresse, senza alcuna valutazione comparativa tra la loro professionalità e quella dei colleghi non licenziati.
Non facendolo, ha violato il criterio adottato ai sensi dell’articolo 5 comme 4 della legge 223/1991. Tanto più che al Tribunale non appare chiaro il motivo per cui il reparto della Zecchinelli possa essere esternalizzato, mentre ad esempio quello dei “contratti” dovrebbe essere considerato “asset” inseparabile dall’azienda. Parole al vento: le due dipendenti non sono più rientrate in servizio.

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