Capena – Assalto al distributore. Con le pistole tra gli automobilisti fermi a fare benzina

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In tre con le pistole in mezzo agli automobilisti intenti a fare il pieno per il sabato sera. Poi due botte in testa con il calcio dell’arma e un’altra sullo zigomo del benzinaio fino a farlo svenire per rubargli l’incasso della giornata.
Continuano le indagini dei carabinieri sulla brutale rapina da 20mila euro alla pompa di benzina dell’Eni del bivio di Capena, avvenuta lo scorso sabato 9 marzo. Tre bandisti italiani hanno rapinato armi in pugno il benzinaio della stazione di servizio di via Tiberina, lasciandolo incosciente a terra in mezzo a famiglie e automobilisti rimasti pietrificati dalla scena.

A farne le spese Antonio Di Domenico, 62 enne residente in un paese dei Castelli Romani, il responsabile della pompa Eni rapinato dell’incasso e ferito alla testa e all’occhio dal calcio della pistola nella frazione di secondo in cui i banditi sono entrati in azione.
Secondo la ricostruzione dei militari della Compagnia di Monterotondo, che hanno ascoltato la vittima della rapina e di diversi testimoni presenti in quel momento, tutto è avvenuto in una manciata di minuti, poco dopo le 19 e 10 di sabato 9 marzo, intorno all’orario di chiusura della pompa quando si fanno i conti della giornata.
I rapinatori sarebbero arrivati a bordo di un auto, probabilmente rubata, parcheggiandosi su un lato del piazzale esterno della stazione di servizio. Niente di strano, ha spiegato il gestore, perché lo fanno in molti per poi recarsi al bar o a comprare le sigarette.
Ma i tre avevano altre intenzioni: una sosta di pochi minuti per vedere i movimenti del benzinaio e decidere come agire.
E così hanno fatto, entrando in azione poco dopo che il 62enne aveva preso con se il contenitore di sicurezza con i soldi delle varie pompe, per poi recarsi in ufficio e chiudere i conti della giornata.
La rapina è scattata mentre sta sistemando le ricevute del bancomat usato dai clienti: in due si sono infilati tra le macchine in sosta per fare benzina con le armi spianate e i passamontagna scesi sul volto all’ultimo secondo, mentre il terzo ha bloccato il benzinaio da dietro le spalle.
In pochi secondi, con due colpi secchi sulla fronte e sull’occhio, il benzinaio è caduto a terra privo di coscienza.
I tre hanno preso l’incasso, sono risaliti in macchina e sono scappati via a bordo dell’auto.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Capena e del Nucleo operativo della Compagnia di Monterotondo che ora indagano sulla rapina, mentre gli automobilisti prestavano soccorso al benzinaio vittima dell’aggressione.
Sul fatto stanno lavorando gli investigatori eretini, mentre tra i lavoratori e gli imprenditori delle altre stazioni di servizio della zona Tiberina serpeggia la paura.
Il giorno dopo, domenica dieci 10 marzo, i Vigili del Fuoco di Montelibretti erano intervenuti nelle campagne di Capena su segnalazione di alcuni cittadini in un quartiere residenziale, su di un’automobile trovata in fiamme. Forse la stessa usata dai rapinatori il giorno prima per il colpo all’Eni anche se per ora non ci sono certezze.

Emanuele Cascapera

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