Giuseppe che a ventiquattr’ore dalla morte ha presentato una denuncia in Procura per fare piena luce su un decesso finora avvolto nel mistero.
Le certezze arriveranno soltanto a giorni dall’esito dell’esame autoptico eseguito sabato mattina 30 marzo presso l’Istituto di Medicina legale dell’università “La Sapienza” di Roma su disposizione del pubblico ministero Giuseppe Mimmo.
Il magistrato di turno ha delegato ai carabinieri della compagnia dei carabinieri di Subiaco il sequestro delle cartelle cliniche relative ai ricoveri di Walter Severini presso gli ospedali “San Giovanni Evangelista” di Tivoli e presso il nosocomio “Arnaldo Angelucci” del Comune della Valle Aniene tra febbraio e marzo, documenti acquisiti dai militari diretti dal capitano Alessio Falzone lunedì 25 marzo.
Stando alla denuncia presentata dal fratello e a una prima sommaria ricostruzione degli inquirenti, il cuore di “Walter One”, romano di Casal Bertone, trapiantato a Pichini di Guidonia, ha cessato di battere venerdì 22 marzo nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Subiaco, dove era stato trasferito d’urgenza in ambulanza da Tivoli in condizioni gravissime per la mancanza di posti letto nel reparto di Rianimazione.
Ma perché era arrivato in quelle condizioni a Subiaco? E soprattutto, perché aveva dovuto chiedere ancora un ricovero ospedaliero se solo un mese prima era già stato sottoposto a un intervento chirurgico? Un mistero che sarà chiarito soltanto dalle indagini della Procura.
Per ora è certo che il 18 febbraio Severini era stato dimesso dal “San Giovanni Evangelista” dopo un ricovero di pochi giorni per una sospetta pancreatite. Pare che quei dolori all’addome avvertiti nei mesi precedenti fossero da ricondurre a un calcolo all’interno del condotto pancreatico, asportabile con un intervento c
In ospedale per una pancreatite Muore dopo 36 ore di calvario
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