Valle Aniene – Sindaci scrivono a Zingaretti: “No alla chiusura dell’Inps a Tivoli”

Arriva anche dal cuore della Valle dell’Aniene la presa di posizione di numerosi sindaci preoccupati per la possibilità della chiusura della sede Inps di Tivoli, allarme diffuso nei giorni scorsi e che finora non ha trovato conferme o smentite definitive.
Nel dubbio i sindaci hanno preso carta e penna ed hanno scritto alla direzione regionale dell’Inps e ai vertici della Regione Lazio, ovvero il Governatore Nicola Zingaretti e il presidente del Consiglio Daniele Leodori.
Con missiva, firmata dai primi cittadini di Anticoli Corrado, Arsoli, Cineto Romano, Riofreddo, Roviano, Vallinfreda e Vivaro Romano, si esprime “preoccupazione e forte dissenso alla ventilata ipotesi di chiusura e trasferimento presso il comune di Guidonia della sede Inps attualmente collocata a Tivoli”.
La linea difensiva dei sindaci a favore della sede tiburtina di via Mazzini prosegue: “La sede attuale, inaugurata solo da nove mesi, è posta presso la stazione ferroviaria di Tivoli, con ampio parcheggio, con vicino la fermata del Cotral e quindi facilmente raggiungibile con mezzi pubblici sia su ferro che gomma da tutti i cittadini del territorio della Valle dell’Aniene, ed in particolar modo dalle persone anziane, disabili e disoccupati.
Il trasferimento a Guidonia – aggiungono -, a circa un chilometro dalla stazione ferroviaria, difficile da raggiungere con i mezzi pubblici ma solo con mezzi privati, rende ancora più difficoltosa la vita dei cittadini del nostro territorio, gravato da invecchiamento della popolazione, da alto tasso di disoccupazione, anche e soprattutto giovanile, e da difficoltà ad utilizzare il trasporto pubblico”.
Riuniti in Giunta dell’Unione dei Comuni del Medianiene i sindaci hanno quindi espresso “la forte contrarietà a questo disegno, progettato senza ascoltare i comuni del comprensorio ed i loro utenti, contro ogni criterio di salvaguardia e tutela delle fasce più deboli della popolazione, e invitano i rappresentanti delle istituzioni ad impegnarsi per evitare il compimento di questo grave atto”.