Divieto di ingresso, per le telecamere di Tiburno.tv, al centro di accoglienza Amahoro di Marcellina. Il presidente della cooperativa Atlante ha deciso così. Una chiusura inaspettata. L’intenzione, era quella di raccontare la vita dei ragazzi che ci vivono, provenienti da diversi paese dell’Africa. I loro sogni e le loro aspirazioni, raccontando anche il programma di integrazione di cui fanno parte e il duro lavoro degli operatori. Ma, purtroppo, i cancelli sono rimasti chiusi.
Nel video vediamo alcuni degli ospiti del centro di accoglienza mentre partecipano alla “Giornata dell’albero” promossa da Legambiente qualche settima fa. Tutti con storie tragiche di fuga dalla guerra che incombe nei propri paesi. In attesa del riconoscimento dello status di rifugiato politico, di cui hanno diritto, per poter così iniziare una nuova vita. Ma i tempi delle commissioni sono lunghi, e per i mesi di attesa, in cui i ragazzi non possono nemmeno lavorare senza i documenti, vivono rinchiusi in una campana di vetro. Senza interagire con il territorio. Senza parlare una parola di italiano. È questo il progetto ministeriale Sprar? Speriamo proprio di no.
Nel frattempo, in tutta Europa, il 18 dicembre milioni di persone hanno festeggiato la giornata internazionale dei migranti. Nella capitale, un lungo corteo ha sfilato per le vie del centro sotto il nome di “Roma meticcia”. Sono scese in piazza 5mila persone per chiedere diritti e la giusta accoglienza ai richiedenti asilo arrivati da Lampedusa, ma prima ancora, dai territori più martoriati dell’Africa.
Servizio di Veronica Altimari
Riprese a Marcellina di Antonio Mastroddi