“Viaggiare è da sempre la mia passione più grande. In gioventù avevo persino pensato di farla diventare il mio futuro iniziando dalla scelta del Liceo Linguistico. Poi però in azienda serviva una mano e i miei progetti sono cambiati, anche se devo ammettere che le soddisfazioni non sono mancate”. Esordisce così Patrizia De Luca, titolare del negozio Melmobili di Monterotondo, mentre ci apre le porte della sua casa, luminosa e positiva, proprio come il suo carattere. Il primo argomento della nostra piacevole chiacchierata è proprio il percorso che l’ha portata giovanissima alla guida della rinomata azienda di famiglia che opera nel settore dell’arredo dal ’67. Iniziato quando frequentava ragioneria, aiutando nel tempo libero il papà, e proseguito nella scelta di un corso di arredatrice d’interni a Roma, è stato un periodo faticoso ma felice di cui Patrizia vuole sottolineare. Un periodo faticoso ma felice di cui vuole sottolineare l’appoggio di suo marito e dei suoi due fratelli più piccoli,Antonio e Massimiliano, e la sua soddisfazione più grande : “La prima volta che abbiamo partecipato alla fiera di Roma nel 2002. Ho letteralmente trascinato l’azienda in questo impegno che è stato abbastanza gravoso sia dal punto di vista economico che fisico. Ma i risultati sono stati molto positivi e quello della fiera è rimasto un appuntamento fisso”.
“Certo. Come si vede dalle fantasie e dallo stile dei mobili mi sono ispirata a quella che era la moda del momento quando mi sono sposata, l’ondata country di metà anni 90’. Avendo poi una villetta indipendente si prestava parecchio. Nel corso degli anni ho preferito più cambiare lo stile del negozio che quello di casa”.
Qual è la stanza che vive con più piacere?
“Il salone. E’ il luogo dove devo rilassarmi, staccare dalle pressioni…non a caso ho scelto il verde acqua come tinta predominante”.
Tutti i colori della sua casa sono delicati e rassicuranti…
“Proprio così, li ho scelti proprio per trasmettere serenità e in sintonia con la mia passione per la natura, l’acqua, la campagna. Il tocco che prevale è il verde o il turchino. E poi c’è il rosa della cucina una tinta che mi tranquillizza molto”.
Si definirebbe una “pantofolaia”?
“Assolutamente si. Mi piace molto “vivere” l’ambiente domestico. Non amo uscire spesso, non mi piacciono i centri commerciali, preferisco decisamente il classico divano dove gustarmi in tutta comodità un bel film”.
Alla luce della sua esperienza di arredatrice, quali sono stati i cambiamenti in questo campo negli ultimi anni?
“Per cominciare direi che c’è stata una vera trasformazione nella logica dell’arredamento. Una volta si sceglievano mobili importanti e durevoli. Oggi invece una giovane coppia spende poco, si punta meno sulla qualità, perché tutto può finire o cambiare da un momento all’altro. Quanto al genere dell’arredamento attualmente prevale decisamente lo stile minimal. Essenziale e lineare nelle forme viene solitamente arricchito dagli accessori, dalle lampade ai tappeti.. Mentre per quanto riguarda i colori il cambiamento è veloce, si percepisce di anno in anno, anche se il bianco e il nero la fanno sempre da padroni”.
Se potesse scegliere l’abitazione dei suoi sogni dove e come la farebbe?
“Su una spiaggia. Tutta in legno, una sorta di bungalow. Magari ai Caraibi, sulla meravigliosa isola Catalina”.
Da grande viaggiatrice immaginiamo ci sia già stata?
“Sì. Anche se non tutti i viaggi sono stati di piacere. A volte ho semplicemente approfittato della possibilità di seguire mio marito che lavorava in Alitalia”.
Altre passioni oltre ai viaggi?
“Strettamente collegata a Santo Domingo direi… Il ballo… Caraibici ovviamente, li pratico ormai da ben quindici anni, soprattutto la salsa, e non potrei farne a meno”.
Simone Schiavetti