E’ stato approvato a larga maggioranza, durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, l’atto che sancisce l’istituzione del Registro delle unioni civili.
La proposta è stata avanzata dai consiglieri Massimiliano Spinnato del gruppo “Cittadine/i a sinistra” (Sel, Prc, Rete Civica dei Cittadini) e Marianna Valenti per il Partito democratico.
“Preso atto che anche a Monterotondo il numero delle coppie di fatto costituisce un fenomeno in costante aumento – hanno spiegato da Sel Monterotondo -, si ritiene necessario che il Comune garantisca, nei limiti delle proprie competenze, il diritto a ricevere un trattamento non diverso da quello assicurato alle coppie coniugate. Le unioni civili sono espressioni di convivenza scelte liberamente, che non contrastano con le norme costituzionali, e si estendono a cittadini residenti nel territorio comunale che si trovino a condividere legami durevoli di tipo affettivo, di co-abitazione e di assistenza e sostegno reciproco, morale o materiale.
Potranno iscriversi al registro due persone, non legate tra loro da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, curatela, ma da vincoli affettivi, residenti anagraficamente e coabitanti nel Comune di Monterotondo. Sarà compito delle commissioni consiliari redigere apposito regolamento”.
“Un passo importante per la nostra città – proseguono da Sel -, che riconosce a tutte e tutti i cittadini uguali diritti, in attesa di una legge nazionale. L’Italia è in colpevole ritardo su questo tema, abbiamo bisogno di provvedimenti concreti che siano all’altezza di un paese che si definisce civile. Questo atto amministrativo del nostro Comune stimolerà senz’altro l’allineamento della normativa al progresso civile e ad una cultura che rispetti la dignità delle persone ed il loro diritto a vivere le relazioni affettive senza temere discriminazioni e violenze”.
Soddisfazione per l’istituzione del Registro anche da parte del portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo: “E’ un’ottima notizia quella che viene da Monterotondo dove è stato approvato il registro delle unioni civili. Si tratta di una decisione che va incontro alla realtà di tante coppie non sposate e anche delle coppie lesbiche e gay. L’esperienza dei registri a livello comunale è finora l’unico strumento nelle mani di tante coppie per vedere riconosciuti diritti su cui manca una legge a livello nazionale”.