La protesta di Settecamini va avanti, non si ferma. Giovedì sera sono scese in strada circa un centinaio di persone, per prendere parte alla seconda fiaccolata organizzata dai residenti del quartiere. Quasi la metà rispetto all’ultima iniziativa, ma dalle 19:30 alle 21:30 il quadrante è rimasto bloccato al traffico e i cori del corteo sono arrivati anche all’interno delle case di chi ha scelto di non partecipare: “no al centro di accoglienza”, “prima le scuole”, “blocchiamo la città”, sono solo alcuni di quelli tuonati da questi cittadini riuniti, sotto lo striscione “stop al degrado”.
Le voci della piazza La sospensione della procedura di apertura dell’ormai noto centro di accoglienza, non convince infatti i residenti: “Vogliono solo provare a fermarci – dice Giuseppe, un abitante del quartiere durante la fiaccolata -, ma non smetteremo di protestare fino a quando non ci assicureranno la revoca”. “Girano voci che stiano ormai ultimando l’allestimento del centro, questo a dimostrazione che dei cittadini non frega niente a nessuno”, racconta invece Vincenza Arragona, che oltre ad essere una residente di Settecamini, lavora alla scuola media Nuzzo, recentemente chiusa in parte perchè ritenta inagibile dai Vigili del fuoco. “In periferia paghiamo tasse salate, ma in cambio non ci vengono garantiti i servizi”, spiega Nunzia. “La mia casa mi è costata cara, ma ora dovrò svenderla perchè chi comprerebbe a fianco di un centro di accoglienza?”, dice invece Stefania, che porta con se un cartello con su scritto “vendo casa a zero euro”. “Il razzismo non centra niente, ma vogliamo un centro di aggregazione e un polo culturale per i giovani, che qui manca, invece ci mettono il centro per gli immigrati”, incalza Costanzo, che malgrado la veneranda età, marcia per la seconda volta insieme ai propri vicini di casa per le strade del quartiere.
Lettera ai “potenti” Giovedì alcune mamme hanno deciso di scrivere una lettera. Inviata al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e ad altri esponenti di governo. Una lettera che racchiude tutta la rabbia e la frustrazione che sta spingendo queste persone a non mollare la protesta. “Chiediamo che vengano rispettati i cittadini e le loro famiglie, ma anche le persone che dovrebbero essere accolte in questo edificio, che non è adatto all’accoglienza, ma è un vero e proprio lager – dice l’autrice della missiva -, aspettiamo una risposta”.
Manifestazione sotto l’assessorato Finita la fiaccolata, alcuni membri del Movimento popolare di Settecamini, ricordano a tutti che il prossimo appuntamento di protesta si terrà sotto alla sede dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Roma. “Tutti in via Manzoni”, dicono dal megafono. Per una “guerra tra poveri” che sembra non avere fine.