Come il primo giorno di scuola, tra l’emozione del debutto e qualche piccolo intoppo. Ad assistere al primo Consiglio comunale targato Proietti un pubblico delle grandi occasioni. Aula consiliare strapiena così come la saletta con l’unico maxi schermo funzionante che trasmetteva in diretta i lavori dell’amministrazione. Ma il black out dell’altro maxi schermo non è stato l’unico neo del grande debutto dell’amministrazione delle liste civiche.
Il quarto d’ora accademico del segretario generale
Fontana e il sindaco Proietti aspettano l’arrivo del segretario generale |
Il Consiglio era stato convocato per le 9. Il sindaco, il professor Giuseppe Proietti, è stato tra i primissimi a presentarsi in Aula e sedersi sugli scranni riservati alla giunta. Vicino a lui Alessandro Fontana, consigliere di minoranza e per l’occasione presidente del Consiglio temporaneo, forte dei suoi 1625 voti. Alle 9 erano comunque tutti presenti tra maggioranza e opposizione. Tutti al loro posto tranne il segretario generale Pietro La Torre, nominato dall’allora commissario prefettizio Alessandra Vastogirardi de Notaristefani, che con una certa calma si è presentato in Aula solamente alle 9.20. Una brutta figura per il massimo dirigente del Comune che s’è presentato oltre il quarto d’ora accademico al primo Consiglio comunale di Proietti sindaco. Archiviato il ritardo senza polemiche, a prendere la parola in Aula è stato il presidente temporaneo Alessandro Fontana. Con grande disinvoltura ha presieduto un’assise dove fino a qualche settimana fa mai avrebbe immaginato di poter essere un esponente della minoranza. Ancora una volta.
Caccia alle carte d’identità dei consiglieri
Il primo intoppo è arrivato alla lettura del primo punto all’ordine del giorno. Quello più scontato, quello che di solito chiede il tempo necessario di un’alzata di mano per essere approvato, come di consueto, all’unanimità. Il punto insomma era quello che riguardava l’esame degli eletti e delle condizioni di eleggibilità e di incompatibilità di sindaco e consiglieri. Una prassi appunto. Tranne a Tivoli dove nella mattinata del Consiglio comunale, programmato da oltre una settimana, mancavano i documenti dei consiglieri per procedere all’esame della loro eleggibilità. Roba da non credere, ma le scene dei dipendenti del Comune alle prese con la raccolta delle carte d’identità dei consiglieri, tutte da fotocopiare e da allegare alla documentazione, era quello che succedeva in piena riunione del Consiglio comunale. Primo ostacolo superato in un clima dove comunque l’entusiasmo era più forte dell’imbarazzo per questi piccoli problemini.
Il giallo della fascia da sindaco
Vicissitudini che hanno reso più frizzante il dietro le quinte dei lavori del Consiglio, ma che alla fine non hanno minato i lavori in Aula proceduti poi con gli altri punti all’ordine del giorno.
Napoleoni presidente, Marinucci vice
Poi i lavori sono andati avanti più spediti. Vice presidente del Consiglio è stata eletta Irene Marinucci (Una nuova storia), vicario Sergio Semproni (Pd).
Commissione elettorale e consulte
Decisa anche la commissione elettorale costituita da Gabriele Terralavoro (Tivoli Mia) e Stefano Pacifi (Progetto Tivoli) per la maggioranza, e Laura Cartaginese (Forza Italia) per la minoranza. Supplenti Damiano Leonardi (Una nuova storia) e Alessandro Baldacci (Cambiamo Tivoli) per la maggioranza e Massimiliano Iannilli (La città in comune) per la minoranza.
Approvate anche le istituzioni delle due consulte: una dedicata ai comitati di quartiere e una per le associazioni di volontariato.
Finalmente gli assessori
Il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici Irene Vota e, a destra, l’assessore all’Ambiente Maria Luisa Innocenti |
Poi è stata la volta delle presentazioni dei nuovi assessori. Come già anticipato da Tiburno sono stati nominati Ruggero Martines all’Urbanistica e Centro storico, Urbano Barberini alla Cultura e Turismo, Maria Luisa Cappelli ai Servizi sociali, Maria Luisa Innocenti all’Ambiente, Rodolfo Gaudio al Patrimonio e Condoni edilizi e Irene Vota ai Lavori Pubblici e con la delega da vicesindaco. Rimane a Proietti il Bilancio in attesa di individuare l’ultimo tassello per completare la giunta.
Massimo Cimò