E se qualcuno pensava che i suoi impegni artistici lo avrebbero portato troppo lontano dalla Superba, Barberini risponde: “L’unica cosa a cui non rinuncio è uno spettacolo con Franca Valeri a Milano il prossimo novembre, per tutto il resto io sarò presente, aiutato anche dalla mia assistente che, come mi piace sottolineare, è una volontaria a tutti gli effetti visto che non percepisce nessun compenso per questa sua mansione”.
Tradizione tiburtina e offerta culturale di alto livello. Si parte da questo. Perché “la cultura e l’attrattore del turismo. Indispensabile e doveroso per una città d’arte come Tivoli”. Il disegno di Barberini parte dall’iscrizione ad un bando pubblicato direttamente dal ministero dei Beni culturali. Un lavoro fatto grazie ad una squadra di volontari che sono riusciti a creare un progetto che potrebbe rivelarsi davvero importante per la città, una volta ottenuti i fondi. Perché come dice lo stesso Assessore, “non basta progettare, ma con la situazione di cassa che abbiamo ci obbliga anche a trovare le risorse e gli sponsor”. “Quello davanti a noi è uno scenario post bellico, dove l’assenza di una corretta politica culturale per la città è assente da oltre vent’anni, le casse sono vuote, e bisogna ripartire dall’enorme buco di bilancio che le vecchie amministrazioni hanno procurato – spiega Barberini -. Fondi che non sono serviti a costruire infrastrutture utili alla città, ma temo solo a far mangiare le clientele e le loro famiglie”. Fino al 2015 a disposizione ci sono solo 15mila euro e le cose da fare sarebbero tante. Per questo l’Assessore qualche giorno fa ha incontrato le realtà associative della città: “Avevo bisogno di avere un quadro generale della situazione. Capire su che forze si può contare, le loro aspettative, quello che lamentano e quello che propongono”. Secondo punto: fare una ricognizione degli immobili e spazi pubblici da destinare alla cultura. “Ho visto tanto orgoglio e voglia di riscatto – dice Barberini, pensando che anche le ricorrenze tradizionali e le fiere che stanno più a cuore ai tiburtini potranno essere gestite proprio da loro, responsabilizzandole, “con avallo comunale ovviamente”.
Il progetto di un festival diffuso su tutta la città avrebbe proprio il compito di far convergere le realtà e gli spazi presenti, dando un’offerta culturale a tutto tondo ai turisti, e non solo. Senza dimenticare ovviamente le ville. L’idea di creare una concreta sinergia tra tutte e tre (Villa Adriana, Villa D’Este e Villa Gregoriana) è già oggetto di vari incontri con i diversi responsabili. E secondo Barberini è un progetto possibile, su cui “sembrano tutti interessati alla sua realizzazione”.
“Solo con un stagione teatrale piena, la conservazione della tradizione, più spazi e attività culturali, si richiama il turismo – continua l’assessore -. Poi, magari, facciamo rientrare Tivoli all’interno del circuito fieristico che merita. Perché è assurdo che ora ne è completamente assente”.
Ancora non esiste un piano di investimenti e di distribuzione delle risorse, “ma mi aspetto che venga destinata una giusta ‘fetta’ alla cultura – conclude Barberini -, anche perché non avrebbe avuto senso, diversamente, mettermi alla guida di questo assessorato”.
Veronica Altimari