“Purtroppo i dati parlano chiaro – spiega Ugo Donati, il direttore del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Evangelista e attuale referente malattia virus Ebola – a Tivoli ci sono stati questi casi, prima non se ne registrava nemmeno uno. Sono tanti, e tutti provengono dalla popolazione straniera. La stessa cosa per la scabbia, è tornata prepotentemente, non si devono sottovalutare questo tipo di infezioni contagiose solo perché non diffondono lo stesso terrore dell’Ebola”.
Operatori sanitari quelli più a rischio ma senza indennità
Medici, infermieri, tecnici di laboratorio sono tra quelli più a rischio contagio visto che lavorano a stretto contatto con pazienti sospetti e portatori di virus, e nonostante tutte le misure precauzionali che possono essere prese il rischio è comunque alto. Per l’Ebola per esempio lo dimostra il fatto che ad oggi nel mondo i pazienti che sono stati contagiati e sono stati ricoverati negli ospedali americani ed europei facevano tutti parte di equipe mediche. “Ma nonostante questo – afferma Donati – il nostro contratto nazionale non prevede per noi nemmeno un’indennità, è riconosciuta solo a chi opera in strutture dove ci sono reparti per le malattie infettive. Un’assurdità visto il lavoro che facciamo, il contatto cui siamo costretti ad essere e l’alto rischio di containazione che c’è”.
Massimo Cimò