Il 27 settembre 2010 gli imputati sfilarono in un corteo di protesta contro il progetto di ridimensionamento dell’ospedale Angelucci di Subiaco, messo in atto da Regione Lazio e direzione generale della Asl RmG, occupando un tratto della A24 Roma-L’Aquila in prossimità del casello di Vicovaro/Mandela.
Assemblee a sostegno dell’azione dei manifestanti, si sono svolte in momenti diversi a Subiaco, essendo ritenuto il loro operato finalizzato ad evitare che Subiaco e la Valle dell’Aniene perdessero anche la presenza dell’Angelucci, oltre a quelle già verificatesi di vari uffici pubblici.
Ed è proprio in linea con tali principi, che il Comitato Cittadino per la Difesa dell’Ospedale di Subiaco ha promosso proprio per la mattina del 4 novembre lo svolgimento di un sit in all’esterno del Tribunale di Tivoli, per esprimere solidarietà alle 62 persone che occuperanno il banco degli imputati.
A Subiaco è, invece, in atto la protesta, sotto diverse forme, da parte di Alternativa x Subiaco, Pd e Comitato pro – ospedale contro i contenuti del Piano regionale della Sanità, che verrà presentato domani al ministero della Salute. Per quanto riguarda l’Angelucci, il documento prevede il riconoscimento della struttura come “presidio in zona particolarmente disagiata con pronto soccorso”, mentre la risposta all’emergenza verrebbe assicurata h24 dai medici del Dea dell’ospedale di Tivoli.
Nell’Angelucci sarebbe poi sempre presente un mezzo di soccorso medicalizzato, una eli – superficie, un laboratorio analisi per l’emergenza e un servizio di tele – consulenza per la radiologia. Riguardo il numero di posti letto, ne resterebbero 50, 30 dei quali riservati all’area medico – chirurgica, 10 al day – hospital multi – specialistico e 10 alla lungodegenza.
La protesta ha riguardato pure la maggioranza in Consiglio comunale, il cui comportamento è stato ritenuto non autorevole e determinato nella vicenda dell’Angelucci, tanto da precludere al rappresentante del Tribunale del Malato, in occasione del Consiglio comunale di una settimana fa, la possibilità di intervenire per contestare l’operato di Regione Lazio e Asl RmG.
Fabrizio Lollobrigida