Subiaco – Nasce il vademecum per uso cimitero, polemica tra i cittadini

A determinare le prese di posizione contro l’iniziativa, la possibilità che, dopo parecchi decenni dall’acquisto o dalla costruzione dei loculi o delle tombe, ne venga ora messa in discussione dal Comune la loro regolarità e titolarità nei confronti dei discendenti dei defunti, con l’eventuale conseguenza di perdere la proprietà di quanto a suo tempo acquisito e quindi di affrontare nuove spese per regolarizzare le varie posizioni.
“E’ un’operazione – è stato rilevato dal gruppo di sublacensi che intendono costituire un comitato a tutela delle migliaia di persone potenzialmente chiamate in cause dal vademecum – che convince molto poco perché lascia supporre che il fine vero del comune non sia tanto quello di mettere a posto le carte, quanto la necessità di trarre vantaggi per le casse comunali”.
Varie le tipologie suscettibili di istruttoria e risoluzione, quelle indicate nel contestato vademecum: concessioni rilasciate prima del 1975 con la dicitura “durata perpetua” e che conservano tale durata. Concessioni rilasciate dopo il 1975, “che devono ritenersi temporalmente ridotte ex lege alla durata di 99 anni se trattasi di cappelle e di 50 anni se trattasi di loculi”.
C’è poi nel vademecum il punto che risulta il più contestato, quello cioè riguardante la morte del concessionario originario. Per il Comune “il diritto alla sepoltura cimiteriale non è un diritto di proprietà ma un diritto di uso temporaneo dell’area la cui proprietà resta però del Comune”, il quale né rientra in possesso quando cessa per qualsiasi ragione, la concessione in uso. Per continuare a fare uso della concessione occorre che, morto il suo intestatario, venga indicato il nuovo rappresentante della concessione. Ma “qualora nessuno degli aventi diritto compia l’ atto, la concessione può essere dichiarata decaduta con provvedimento del sindaco”.
La conseguenza è che molti cittadini si verrebbero a trovare involontariamente nella condizione dii occupare una sepoltura con la concessione formalmente non più valida, perché decaduta.
Altre indicazioni, pure contestate, si riferiscono alle procedure da attivare e alle spese da sostenere per avere nuove concessioni, sia nel caso sia deceduto il concessionario, sia per i casi privi di titolo concessorio per loculi o cappelle.
“Esamineremo con attenzione tutti gli aspetti dell’operazione”, informano gli aderenti al costituendo comitato di tutela, “senza escludere la possibilità di intraprendere azioni legali nei riguardi del comune di Subiaco”.

Fabrizio Lollobrigida

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