Il ricordo di don Rocco
Nella sua omelia, Don Rocco ha voluto ricordare il grande impegno e la grande umanità del dottor Giacomoni: “La vita è un bene che va difeso e coltivato ogni giorno. Lucio aveva fatto di questo una missione con la sua professione. Era un uomo esuberante, ma soprattutto una persona correttissima e di grande umanità”. Poi, un monito a tutta la comunità mentanese: “Nessuno di noi poteva immaginare per Lucio una fine simile. Dobbiamo reagire con coscienza e civiltà. Mentana non è un posto per barbarie simili e non deve essere nemmeno un posto dove si lascia facilmente spazio alle generalizzazioni. Dobbiamo pregare anche per chi ha commesso questo gesto scellerato perché così eleveremo il nostro standard di civiltà”. Infine un ricordo del parroco che così bene lo aveva conosciuto: “Lucio era un uomo di grande spiritualità. Durante le sue confessioni spesso mi raccontava della lotta e della sofferenza interiore che provava e gli capitava di esplodere in un pianto sincero. Quel pianto, per Dio, significava molto. Era una richiesta sincera di aiuto per riconciliare quella lotta interiore che combatteva ogni giorno.”
La lettera dei figli
Toccante il momento in cui Eugenio ha voluto leggere un ricordo del padre scomparso: “Caro papà, è impossibile provare a descrivere in poche righe quanto fossi speciale a chi non ha avuto la fortuna di conoscerti. Guardo indietro alla mia vita e sorrido, pensando a quanto questa sia stata bella insieme a te. Oggi ci sono così tante persone perché tu affrontavi ogni problema con il sorriso sulle labbra. Educandoci ci dicevi di sorridere sempre a tutti. Ci hai insegnato ad essere uniti a difenderci contro tutti e a donare agli altri il nostro amore. Ci hai insegnato la dolcezza con le tue carezze, la tua presenza costante. Ma ci hai insegnato anche ad affrontare con decisione le ingiustizie, battendoci con forza e determinazione. Hai aperto la tua porta non solo ai tuoi figli e a tua moglie, ma a chiunque avesse necessità di te. Ci hai insegnato ad avere idee libere, a non aver paura di esprimerle davanti a tutti, a lottare per portarle avanti e a rimanere eretti davanti a tutto. Ci hai dato un infanzia bellissima papà. Ricordo i nostri viaggi in macchina cantando canzoni, le interrogazioni a tavola per accertarti che avessimo tutti imparato a scuola la lezione del giorno, la lettura del galateo e di un passo della bibbia, senza la quale non si cominciava a mangiare. Le corse dietro al bus quando facevamo tardi a scuola perché, fra le altre cose, hai dato l’anima affinché avessimo tutti un’istruzione scolastica di assoluto livello. Eri una persona umile, ma avevi una conoscenza che ti permetteva di dispensare consigli ai più grandi luminari della medicina. Ci hai insegnato l’ottimismo, ad affrontare la vita così positivamente da sembrare troppo sognatori. Questo ottimismo è stato ripagato dalla tempestività e dalle enormi forze dispiegate per catturare i colpevoli; nel credere che la giustizia possa ricompensare l’enorme dolore per la tua scomparsa. Sei stato ucciso dalla tua bontà, dall’amore verso il prossimo e dalla tua forza per difendere questo tuo valore. In fin dei conti sei morto per qualcosa di puro, papà. Spero un giorno di essere un decimo di quello che eri tu. Tutta la tua famiglia lotterà ancor di più e sempre più unita per portare ovunque le tue gesta. Ci mancherai papà…”.
Le istituzioni
A dare l’ultimo saluto a Lucio Giacomoni c’erano anche il sindaco di Mentana, Altiero Lodi, e quello di Fonte Nuova, Fabio Cannella. Per il giorno dei funerali il sindaco aveva proclamato il lutto cittadino con bandiere degli uffici pubblici a mezz’asta e le serrande degli esercizi commerciali chiuse durante le celebrazioni. A portare il loro cordoglio ai familiari anche gli ufficiali dell’arma dei Carabinieri che hanno coordinato le indagini sulla morte del medico. Commosso il ricordo di Altiero Lodi, sindaco di Mentana: “Per me Lucio non era solo un amico, ma anche un parente. Il giorno stesso in cui è stato ucciso ci siamo riuniti per prendere delle decisioni riguardo all’ordine pubblico. Già domani le porteremo davanti al prefetto”.
L’ultimo abbraccio
L’uscita del feretro dalla chiesa di San Nicola è stato salutato da un nuovo lungo applauso e sono stati liberati in aria tanti palloncini colorati che avevano legata al filo una foto del dottor Giacomoni. Prima di essere caricata sul carro funebre, la salma del medico è stata è portata a spalla lungo via Moscatelli. Due ali di folla silenziosa hanno seguito il lento cammino, accompagnato ancora dalla marcia funebre del complesso bandistico di Mentana.