Un caso che si aggiunge ad una ricca “collezione” di oggetti utilizzati per eccitarsi
E nemmeno medici e infermieri dell’ospedale di Monterotondo si sono stupiti più di tanto quando quel signore, non molto avanti con l’età, si è presentato ai medici con un’emergenza tutta particolare: un mortaio, di quelli per schiacciare l’aglio, era rimasto incastrato nell’orifizio posteriore dell’uomo. Perché i dottori dell’ospedale eretino si sono trovati ad estrarre più di una volta, negli anni, oggetti di varia natura proprio da lì, dove non batte il sole.
Donne, sì, ma soprattutto maschietti. Sono proprio loro – la maggior parte delle volte – a presentarsi per richiedere assistenza medica e risolvere eventuali “intoppi”.
Tappi, pennarelli, pile stilo, ortaggi, limoni, vibratori e via discorrendo. Perché quella dei giochi erotici estremi, come dicono gli specialisti, è un fenomeno in costante crescita e, di conseguenza, sono in crescita anche gli incidenti di percorso. Una tradizione che non si è smentita nemmeno in questo primo scorcio del 2015, quando l’uomo in questione ha bussato alle porte del “Santissimo Gonfalone”.
Intervento dei medici per estrarre l’arnese di 20 centimetri
La persona in questione non è riuscita a togliere il mortaio, di una ventina di centimetri di lunghezza e dal diametro considerevole, che una volta infilato nell’ano non aveva più voluto venirsene via.
Da quello che si è capito, l’uomo ha spiegato che quello era il risultato di un gioco erotico fatto con la sua fidanzata. Un esperimento finito male – un gioco che i due hanno voluto tentare per provare un brivido uscendo fuori dalle regole – dato che una volta finito l’esperimento il risultato non era stato quello sperato. Una situazione ingarbugliata che non ha colto i medici di sorpresa.
Il casellario di episodi “particolari” registrati negli anni in ospedale è noto. Non è stato il primo e c’è chi scommette che non sarà nemmeno l’ultimo. I camici bianchi del reparto di chirurgia del nosocomio, dove l’uomo era stato ricoverato, sono riusciti a rimuovere il corpo estraneo in maniera non traumatica e – soprattutto – non invasiva. Non sarebbe stato necessario operare, né punti né altro. L’uomo, poco dopo, se n’è tornato nella sua abitazione.
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