Nei guai per l’accusa di truffa è finito Ferdinando Alessandro C., 30enne residente a Salerno, fermato dagli agenti di Polizia di Guidonia dopo l’ennesimo raggiro organizzato su internet.
L’annuncio on line: vendesi pezzi per Vespa
A far scattare le indagini nei confronti del 30enne la denuncia da parte di una delle vittime che lo scorso 17 novembre aveva risposto ad una delle inserzioni pubblicate dal finto vigile del fuoco. L’annuncio in questione apparso sulle pagine del noto sito subito.it, nella categoria “ricambi e accessori moto”, riguardava la vendita di un telaio e di un motore per una Vespa 200 cc. A vendere i pezzi un utente che sul sito risultava residente a Rio Marina Cavo, sull’Isola d’Elba, e che appunto si qualificava vigile del fuoco con tanto di e-mail che specificava la suaprofessione.
Dopo un rapido contatto l’accordo raggiunto tra acquirente e venditore era di un pagamento da effettuare tramite ricarica postepay di 350 euro per il telaio e 200 per il motore. Durante i vari contatti il truffatore in più occasioni ha rassicurato l’acquirente spiegandogli che aveva a che fare con un vigile del fuoco in servizio sull’isola in provincia di Livorno, fino a convincerlo ad effettuare il pagamento complessivo senza, ovviamente, spedirgli la merce acquistata. Quindi è scatatta la denuncia all’ufficio di Polizia di Guidonia. Le indagini portate avanti dagli investigatori diretti dal dirigente Maria Chiaramonte hanno permesso di risalire all’identità del titolare della carta postepay su cui era stata fatta la ricarcia da 354 euro totali. Dagli accertamenti è emerso che il 30enne di Salerno era già finito nei guai per precedenti relativi a truffa e falsità materiale in pubblico. Tra settembre e novembre dello scorso anno il truffatore era riuscito ad effettuare finte
vendite on line per un totale di diecimila euro, sempre spacciandosi per vigile del fuoco dell’Isola d’Elba.
Le truffe per aiutare la famiglia… e comprare la cocaina
Mercoledì 18 febbraio il blitz della Polizia in casa dell’uomo. Nell’abitazione è stato trovato tutto il materiale con cui il 30enne organizzava le sue truffe: dai documenti utilizzati per registrarsi sui siti di annunci e per attivare la carta postepay, al computer usato per realizzare i contatti internet fasulli. Di fronte agli investigatori l’uomo ha confessato di aver organizzato le truffe a causa delle precarie condizioni economiche sue e della famiglia, e soprattutto per l’acquisto di dosi di cocaina di cui è dipendente.