Diritto alla salute
I cittadini temono una nuova Malagrotta, proprio a due passi da casa. Malgrado l’impianto di trattamento dei rifiuti venga definito moderno e all’avanguardia, la possibilità che questo possa inquinare ulteriormente il territorio in cui vivono, ha fatto esplodere la polemica.
“Abitiamo a duecento metri dall’impianto di Rocca Cencia – spiega al megafono Paolo Armillotta, dell’Usb Ponte di Nona -. A due passi da lì abbiamo anche un impianto di smaltimento rifiuti privato, senza dimenticare il prato dove hanno trovato i rifiuti ospedalieri pochi mesi fa. Siamo circondati, non vogliamo ricevere anche tutta la ‘monnezza’ di Roma”. Davide Lanza, dell’associazione Colle del Sole dice: “Nel progetto per la riqualificazione delle periferie del Comune di Roma, il nostro versante non è stato preso in considerazione. In compenso, però, ci portano l’immondizia”. Grande assente, il comitato di quartiere di Corcolle, malgrado l’adesione di alcuni suoi abitanti.
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L’unico ecodistretto di Roma
L’amministrazione aveva proposto quattro siti per la costruzione degli ecodistretti romani, ma alla fine è rimasto solo quello di Rocca Cencia. “Qui la vita è già impossibile tra miasmi e via vai di camion, ad ogni ora 
del giorno – spiega Egidio Gallozzi, presidente del comitato di quartiere Prato Fiorito –. Noi vogliamo partecipare attivamente, essere informati sulle proposte del Comune”.
Appuntamento con l’assessore Marino
Una delegazione composta da cinque cittadini è stata ricevuta dall’assessore all’Ambiente del Comune di Roma, Estella Marino (nella foto a sinistra, scattata dal comitato di quartiere di Villaggio Prenestino), la quale ha fissato un nuovo incontro con comitati per il prossimo 23 marzo. Mentre loro annunciano un presidio su via Prenestina la mattina del 21.
l.l.g.
