Rapita dal campo nomadi di Salone e violentata, arrestato il suo ex

La violenza è accaduta nella notte tra il 24 e il 25 aprile, quando la giovane donna è stata letteralmente rapita sotto la minaccia di una chiave a croce – il cosiddetto “girabacchino” – costretta con la forza a salire a bordo dell’autovettura dell’ex, in quel momento in compagnia di altre due persone.

Bloccata nell’auto, è stata quindi portata presso il campo nomadi di Castel Romano, dove gli altri due uomini sono scesi facendola rimanere sola con lui.

A questo punto l’uomo si è diretto in una strada buia ed isolata colpendo nel tragitto più volte la giovane per vincerne le resistenze; qui, l’ha obbligata a denudarsi e, con violenza, ha abusato di lei per circa mezz’ora. Al termine l’ha riaccompagnata al campo di via di Salone.

La giovane, scossa ed impaurita, non aveva inizialmente detto nulla a nessuno, neanche ai suoi genitori; ma il giorno seguente ha raccontato tutto al padre che ha avvisato la Polizia di Stato.

Sono stati gli agenti del Commissariato Casilino ad occuparsi della vicenda. Ricostruendo l’accaduto con le precise dichiarazioni della giovane vittima sono riusciti in breve ad individuare il responsabile della violenza.

I due si erano frequentati per circa un anno, fino a quando lei aveva scoperto che l’uomo aveva già una moglie e dei figli. Non accettando questo allontanamento il 37enne aveva tenuto in diverse occasioni un atteggiamento molto violento nei suoi confronti, situazioni comunque mai denunciate prima dalla 21enne per timori di ritorsioni. Visitata al pronto soccorso ospedaliero, la giovane è stata sottoposta agli esami che hanno evidenziato l’effettiva violenza sessuale subita.

 

Gli investigatori proprio ieri, domenica 26 aprile, hanno rintracciato l’uomo all’interno del campo nomadi di Castel Romano. Identificato per S.K., l’uomo è stato accompagnato negli uffici di Polizia, gli accertamenti nella banca dati hanno fatto emergere i numerosi precedenti penali a suo carico. 

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