La lettera scritta prima di morire
La scomparsa di ‘nonna Giuditta’ ha lasciato un vuoto incolmabile nel quartiere. Conosciuta a tutti per la sua passione per la scrittura, Giuditta ha voluto salutare parenti ad amici nel metodo che più le era caro: con una lettera. “Giuditta mi ha lasciato questa lettera, da leggere qui davanti tutti voi – dice don Salvatore Cassata, il parroco –. ‘Mio Dio, mio unico Signore, sei la luce che mi guida. Grazie per avermi protetta, arrivando a tarda età. Creatore del mondo, veglia su tutti noi come Padre Eterno ed unico Padre che ci ha fatto nascere. Non mi abbandonare nel trapasso tra la vita e la morte’”. Parole che hanno causato singhiozzi e lacrime tra gli amici presenti, tanti di vecchia data: “Vorrei solo dire una cosa – dice Elena Fortarezza, una residente, con la voce tremante –. Abbiamo condiviso 34 anni di vita, l’ho conosciuta bene e so che ora starà in un posto migliore”. Anche Vincenzo Forte, diacono della parrocchia, la ricorda con affetto: “Qui nel quartiere era un pilastro. Non era una ‘cattolica praticante’, ma la lettera è una grandissima dimostrazione di fede”.
Il ricordo dei residenti
È stato caloroso il saluto dei residenti del quartiere: “La conosco da quando ho 15 anni, si può quasi dire che mi ha cresciuto – dice Pierluigi Iacone, presidente del comitato di quartiere, presente alla cerimonia –. Aveva sempre una buona parola per tutti, non giudicava mai nessuno, ci accoglieva sempre a braccia aperte”. Con la sua dolcezza Giuditta aveva conquistato proprio tutti: “Lei ed il marito Salvatore, che è scomparso due anni fa, sono tra i fondatori di Corcolle – racconta Claudio Roncella, un residente –. Hanno subito legato con la mia famiglia, la conoscevo benissimo. Una decina di anni fa scrivevo per un giornalino di zona, mi aveva inviato un quaderno con tutte le sue poesie, che pubblicavo di volta in volta. Lo conservo ancora in casa”. Nonostante la scrittura fosse la sua più grande passione, Giuditta mostrava il suo affetto in tante diverse maniere: “Ci invitava spesso a cena a casa – racconta Lorenzo, proprietario del negozio di fotografia di via Sant’Elpidio a Mare –. Conservo in casa tutte le sciarpe che ha cucito a mano per me e mia moglie, come anche i calzettoni per il nostro bimbo”.
Nonostante la scomparsa, questa donna è riuscita a lasciare un segno in tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerla: “I suoi sorrisi e le sue parole resteranno sempre impressi nei nostri cuori”, dice don Salvatore.
l.l.g.