Va ricordato che il rinvenimento, rocambolesco, dopo mesi d’indagini, avvenne proprio grazie all’azione investigativa dell’Arma. Una vicenda che all’epoca, era il 1994, assunse tutti i contorni del “giallo internazionale”. Il pezzo in marmo raffigurante Giove, Giunone e Minerva, era infatti riemerso nel ’92 nell’area dell’Inviolata per mano di un gruppo di tombaroli che, dopo averlo dissotterrato con una scavatrice, l’aveva venduto a un trafficante d’ arte italiano, titolare di un negozio di antiquariato a Lugano, che a sua volta l’aveva ceduto a ricco collezionista americano che avrebbe dovuto piazzarlo sul mercato statunitense. Con un lavoro di intelligence imbastito in mezzo mondo (e durato quasi due anni) i militari del Nucleo patrimonio artistico, guidato del colonnello Roberto Conforti, ricostruirono tutte le tappe del furto. Un intrigo internazionale che nel 2014, a distanza di vent’anni dal ritrovamento, è diventato un libro a fumetti dal titolo: “Operazione Giunone”.
La fiction voluta dalla Rai ricostruisce la trama della indagine. Le riprese sono state autorizzate all’interno del Museo per lunedì 4 maggio alle 17.30, il benestare a filmare la Triade Capitolina è invece già arrivato dalla Soprintendenza ai Beni archeologici dell’Etruria e del Lazio