Palombara al voto – Nelido Vallocchia, l’eterno socialista che ammira Obama

Vallocchia, come è nata quest’idea?
“In questa fase della mia vita non avrei mai pensato di candidarmi sindaco. E’ un ruolo in cui non mi ero visto, preferisco essere un organizzatore, ho sempre avuto questo profilo politico all’interno del partito. E’ successo che un anno fa avevo fortemente sponsorizzato la figura di Laura Passacantilli del movimento Palombara Diversa, individuandola come una donna di livello e vincente, e che avrebbe potuto offrire un contributo importante per il nostro territorio. Poi le cose sono andate diversamente e quella candidatura non ottenne la risposta che meritava, così ho deciso di impegnarmi io in prima persona”.

 

Prima di tutto però ha dovuto partecipare alle primarie del partito.
“A quelle mi sono dovuto adeguare perché non mi piace come sistema. Io sono più alla vecchia maniera, all’interno di un partito si può ottenere l’accordo con un confronto tra correnti, come è sempre stato fatto. Le primarie secondo me generano sconfitti, non sono una festa, ci sono candidati che vengono bersagliati per ammazzarli. Per esempio una donna come Laura, espressione di un movimento civico e non di partito, nel contesto delle primarie avrebbe rischiato di trovarsi da sola contro tutti, un gioco al massacro”.

 

Si definisce un uomo di partito, ma negli ultimi anni di partiti ne ha cambiati un po’…
“E’ vero e sa perché? Perché sono rimasto orfano del vero partito socialista. Io mi sento tutt’ora socialista, lo sono sempre stato”.

 

Un socialista che fatica a trovare casa…
“Un eterno socialista. Dopo la diaspora post Prima Repubblica molti socialisti, tra cui il sottoscritto, rimasero senza casa e dovettero fare due scelte: andare con i Democratici di sinistra oppure con Forza Italia. Io e tanti altri scegliemmo la sfida di Berlusconi, ma non ci ho messo tanto a capire di essere stato tradito da quel riformismo e liberismo che Berlusconi acclamava solo a parole”.

 

Ha mai incontrato il Cavaliere?
“Sì mi è capitato, in più di un’occasione”.

 

E come sono stati questi incontri?
“Deludenti. Aveva molto carisma, lo ammetto, trasmetteva anche entusiasmo ma a livello di contenuti politici era zero”.

 

Quindi ha scelto di abbandonare Forza Italia…
“Me ne sono andato da quello che ero arrivato a considerare un partito di plastica, dove comandava il grande capo e i coordinatori regionali al massimo. Io vengo da una tradizione politica fatta di sezioni con dibattiti e scontri, anche duri, ma che facevano crescere, in Forza Italia invece non c’era nessun dialogo, nessuno scambio”.

 

Dopo la parentesi azzurra, si è aperta quella con l’Udc.
“Mi sono avvicinato da socialista ad un partito centrista dove almeno ho ritrovato un confronto politico, un partito che aveva una concezione tradizionale di politica. Avevo come riferimento Luciano Ciocchetti, poi quando lui scelse di aderire a Forza Italia non l’ho seguito”.

 

Infine il passaggio al Partito democratico.
“Sono entrato nel Pd quando ha aderito al Partito socialista europeo. E’ stato un ritorno a casa. Nel frattempo ho sempre continuato a svolgere il mio impegno politico sul territorio, portando avanti battaglie soprattutto nel sociale, e tra la gente”.

 

Oggi si candida a sindaco, ma a Palombara ha già avuto ruoli importanti in amministrazione.
“Sono stato eletto la prima volta nel 1988 come consigliere e divenni assessore ai Lavori pubblici con il sindaco Giuseppe Mercuri. Poi con la lista civica Orsa Maggiore, fondata da me, sostenni come candidato sindaco Gilardi e feci cinque anni in opposizione quando governava Massimo Fieramonti. Nel 2005 sono stato eletto con Della Rocca sindaco, sono stato due anni in maggioranza come delegato all’Urbanistica, poi presidente del Consiglio comunale fino a fine mandato nel 2010. Negli ultimi cinque anni invece ho continuato a fare politica ma senza incarichi amministrativi”.

 

Ci sono politici a cui si ispira?
“Penso ai grandi statisti del passato, De Gasperi, Craxi”.

 

E invece qualcuno di oggi?
“Oggi credo sia Obama un valido punto di riferimento”.

 

Come Obama allora anche lei avrà un suo slogan.
“Il mio è ‘renderò migliore questo paese’. E’ il concetto di cui ha bisogno Palombara, una comunità negli ultimi anni lasciata allo sbando, senza la guida di un buon padre di famiglia, senza timone. Adesso servono energia ed autorevolezza”.

 

In caso di vittoria delle elezioni cosa farebbe nei primi cento giorni di governo?
“Promesse non ne faccio. Dico che ci vorranno cinque anni per riordinare la macchina amministrativa. La vera sfida è far riavvicinare i cittadini alle istituzioni, ristabilire un’idea di comunità sul territorio e andare ad interessarsi dei tanti problemi sociali che esistono. Da sindaco mi troverei ad affrontare una situazione disastrata sotto il profilo economico, buchi da coprire, tributi da incassare, ci sarà molto lavoro da fare per raddrizzare questo paese”.

 

Qual è il progetto più rivoluzionario del suo programma elettorale?
“Mi impegnerò per fare in modo che la gestione di tutti i servizi comunali sia affidata ad una cooperativa dei giovani di Palombara. Dalla mensa allo scuolabus e le pulizie, un’opportunità da offrire a tutti i giovani”.

 

Una Palombara Diversa, come il nome che compare vicino al Pd nel simbolo della sua lista.
“Quel nome l’ho inventato io, esiste da due anni e mezzo come raggruppamento civico per fare politica sul territorio e tra la gente. Entrando nel Pd abbiamo deciso di creare questo cartello e unire i due simboli, ma sarà un’operazione solo per queste elezioni”.

 

La politica si è ritagliata uno spazio importante della sua vita, ha altre passioni?
“Il nuoto ed i viaggi. Mi piace visitare le città europee con mia moglie, soprattutto musei, monumenti e opere d’arte”.

 

Quali sono i valori della vita?
“Il rispetto delle persone e delle regole. Sono aspetti fondamentali per me, come la sincerità. Seguendo questi principi non ho mai tradito nessuno”.

 

Come proseguirà gli ultimi giorni di campagna elettorale?
“L’incontro principale lo abbiamo fatto alla presenza dei big del Pd del territorio, tra cui il sindaco di Monterotondo Mauro Alessandri, il senatore Bruno Astorre, il deputato Andrea Ferro, il consigliere regionale Mario Ciarla, il segretario provinciale Rocco Maugliani. Adesso continueremo gli incontri con i cittadini fino all’ultimo giorno”.

 

 

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