L’omicidio
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Daniel Alexandru Buduca |
Era quasi mezzanotte quel 23 gennaio quando il commando è entrato in azione nella villetta alla fine di via della Mattonata. Una casa di campagna in mezzo al verde, dove il medico si era trasferito dopo la separazione.
I tre romeni Daniel Alexandru Buduca, Mihai Alexandru Ionel e Ovidiu Bicu sono arrivati a bordo di una Ford lasciata a qualche centinaia di metri di distanza. Sono entrati nella villetta e hanno staccato la corrente elettrica. In quel momento in casa c’era anche Daniela, una giovane moldava di 23 anni, sposata con un figlio, che secondo gli inquirenti frequentava la casa saltuariamente e svolgeva le funzioni di domestica.
Quando Giacomoni è uscito fuori in pigiama per vedere cosa stessa succedendo, si è trovato davanti i tre a volto scoperto che lo hanno aggredito violentemente con calci e pugni. Con il ginocchio hanno schiacciato più volte la sua faccia in terra facendola sbattere sul cemento. Poi lo hanno trascinato in casa. Si facevano luce con il cellulare. A forza di botte hanno provato a farsi dire dove erano nascosti i soldi. I ladri sono riusciti a prendere circa 1.800 euro, un tablet e uno smartphone. Hanno chiuso Lucio Giacomoni in bagno, poi sono saliti sul suo furgoncino Dacia Duster e sono fuggiti via portando con loro la giovane moldava per evitare che desse subito l’allarme.
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Ovidiu Bicu | Mihai Alexandru Ionel |
Anche lei è stata picchiata e incappucciata, le sue mani legate ai polsi con la maglietta che le avevano strappato, poi è stata lasciata in una strada parallela con una felpa per coprirsi e con l’ordine di non dare l’allarme prima di mezz’ora. Ha provato a fermare delle macchine per chiedere soccorso, fino a quando è riuscita a contattare il 112. Sul posto è arrivata una macchina dei carabinieri della stazione di Mentana e la donna li ha portati sul luogo del delitto.
Nel frattempo i tre assassini hanno proseguito la loro notte di follia. Hanno ripreso la Ford e si sono diretti all’ingresso del bosco di Gattaceca all’inizio di Tor Lupara, in via Torre dei Tucci. Qui hanno spinto la macchina giù da un burrone con le chiavi ancora inserite. Infine, a bordo della Ford sono andati a mangiare al Mc Donald’s di Monterotondo pagando con i soldi rubati. Hanno diviso parte della refurtiva: 300, 300 e 400 euro. Poi tutti a dormire.
Le indagini
Le scuse di Buduca
Capelli rasati, testa bassa per tutto il tempo del processo, il 24enne Buduca ha preso parola alla fine per una dichiarazione spontanea. «Non volevo fare questo – ha detto nella sua lingua di origine – eravamo andati lì per una rapina, non c’entra niente la gelosia».