Guidonia – Travolto dal treno, muore un 23enne di Villalba. Confermata l’ipotesi del suicidio

Confermata l’ipotesi del suicidio

damiano di giavanantonio3Inutile il tentativo disperato di frenata del treno partito dalla stazione di Tivoli e diretto verso l’Abruzzo, così come i tre fischi emessi per dare l’allarme ed evitare l’impatto. Il giovane, secondo quanto ricostruito finora dalle autorità, non avrebbe lasciato nessuna lettera a famigliari ed amici, ma la pista ormai accertata resta quella del suicidio, vista anche la tragica dinamica dell’investimento.

 

Uscito di casa senza il cellulare

“Era un ragazzo estremamente sensibile e affettuoso, provava una grande empatia per le persone a cui voleva bene e quando viveva i suoi momenti di sconforto soffriva con estrema tristezza”. Questo il ricordo espresso con un filo di voce dalla zio, Antonio Di Giovannantonio, pensando al nipote morto suicida sotto un treno. Un gesto che ovviamente tra famigliari e amici è difficile da spiegare, “forse un momento di sconforto che non è riuscito a superare”.“Era uscito da casa della madre come faceva ogni giorno dopo pranzo, per fare una passeggiata – spiega lo zio -. Ma diversamente dal solito aveva lasciato li sigarette e soprattutto il telefono, da cui non si separava mai. Non avendolo sentito per diverse ore hanno iniziato a cercarlo tra Tivoli e Villalba, ma senza successo”. Saputa la notizia di questo incidente ferroviario, a pochi chilometri dall’abitazione della mamma “ci siamo allertati e diretti al commissariato di Polizia di Tivoli, dove abbiamo purtroppo avuto riscontro dalle fotografie che ritraevano la vittima. Era Damiano”.

 

“Dovevamo andare in piscina tutti insieme domenica”

Il giovane era seguito dalla famiglia in ogni suo momento di sconforto, come spiega lo zio. Soprattutto per quella tristezza vissuta dal ragazzo, che arrivava dalla perdita del padre nel 2012, e quella più recente del nonno. Poi una delusione d’amore: “Quando stava in mezzo a noi della comitiva, Damiano era sempre allegro e solare, non parlava mai di questa ragazza, ma quando restavamo soli si vedeva che gli mancava – racconta Dimitri Pollione, un amico di Villalba – . La cosa che non mi spiego è il perché di un simile gesto. Mercoledì ci siamo visti e stavamo organizzando si andare in piscina tutti insieme domenica, era sereno. Cosa può essere successo in così poche ore?”. Pollione ricorda quando ha ricevuto la notizia: “Erano le 21 e l’ho saputo da un amico che abbiamo in comune, siamo rimasti tutti senza parole”. “Un enorme rammarico”, che sarà difficile da superare tra i ragazzi della piazzetta di via Sicilia, punto d’incontro della comitiva di Villaba.

 

Veronica Altimari

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