In occasione della seconda giornata di donazioni del sangue di ieri (dopo quella del 25 aprile scorso e prima della terza dell’8 dicembre prossimo), sono bastate tre ore (dalle 8,30 alle 11,30) per riempire 120 sacche di sangue (equivalenti a complessivi 54 litri) da parte di altrettanti donatori (24 dei quali nuovi), senza contare i 10 volontari che, recatisi presso la Sala Braschi dell’ex Convitto San Benedetto per sottoporsi al prelievo, non hanno potuto per motivi diversi donare il sangue e rendere più consistente il bilancio.
Sono stati, insomma, ancora una volta in molti a rispondere all’appello: la maggior parte di Subiaco e sue frazioni, ma anche volontari provenienti da località limitrofe e tra loro parecchi giovani, entrati di recente a far parte dell’Associazione sublacense.
Un riscontro consistente, dunque, che porta a 104 i litri di sangue già donati quest’anno a Subiaco e conservati presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma, in virtù della convenzione intervenuta nel 1985 tra le due strutture.
Commenti positivi per l’esito della giornata, sono venuti pure ieri dal personale sanitario (medici, infermieri e ausiliari) del “Bambino Gesù” che ha curato le operazioni di prelievo, predisponendo anche per l’invio a domicilio ad ogni donatore dei risultati dell’analisi completa del proprio sangue, insieme alla relativa tipicizzazione ed al tesserino di identificazione.
Un impegno di solidarietà quello dei volontari dell’ADBSS ,che il 10 ottobre prossimo avrà un ulteriore riconoscimento ufficiale, in aggiunta a quelli già ricevuti nel corso di 30 anni di attività. Perché nella cerimonia di premiazione delle associazioni di donatori di sangue del Lazio in programma quel giorno presso l’ospedale” Bambino Gesù” di Roma, verranno premiati anche 35 donatori di Subiaco, 5 dei quali con medaglia d’oro per aver donato il sangue 40 volte; 13 con medaglia d’argento, per 20 donazioni e 17 con medaglia di bronzo, per 10 donazioni.
Nella memoria di parecchi donatori è rimasto quanto avvenne nel 1986, allorché al cardiochirurgo Carlo Marcelletti fu possibile intervenire con successo sul cuore di un bambino di 9 anni, proprio per la presenza nell’emoteca del “Bambino Gesù” del sangue di un raro gruppo donato da volontari di Subiaco.
Fabrizio Lollobrigida