All’appuntamento si sono infatti presentati i solo rappresentanti dei comuni di Arsoli, Bellegra, Cineto Romano, Roccagiovine e Subiaco, rispetto ai 31 comuni del comprensorio della Valle dell’Aniene .
Scanno vuoto anche quello riservato al presidente della Comunità Montana Aniene, Luciano Romanzi, nei confronti del quale il sindaco Mitelli ha rilevato come, nonostante il suo dichiarato impegno a rilanciare iniziative a sostegno dell’Angelucci, non abbia invece prodotto alcuna azione risultando addirittura assente alla riunione.
Pareri diversi sono stati peraltro registrati tra i presenti sull’opportunità di adottare ulteriori iniziative a difesa nel nosocomio sublacense, perché mentre Michele Acqui (assessore al Comune di Subiaco) sosteneva che la linea del Comune di Subiaco è quella di promuovere azioni atte ad esercitare pressioni sulla RmG in modo da migliorare i servizi forniti attualmente dall’ospedale, Severina Tucci (consigliere del Comune di Bellegra) affermava invece che non si può rinunciare alla presenza di un ospedale perfettamente funzionante nel territorio di Subiaco e della Valle dell’Aniene, essendo molto distanti alternative sanitarie in grado di garantire efficienza nel soccorso e nell’assistenza.
Pressoché sulla stessa linea si esprimeva il consigliere di Cineto Romano, Carmine Proietti, il quale puntava l’indice contro le scelte regionali, in quanto starebbero penalizzando pesantemente gli abitanti del territorio della Valle dell’Aniene.
Un appello ai sindaci “di buona volontà” veniva dal consigliere del Comune di Subiaco, Matteo Berteletti, affinché prendano in mano loro la situazione, coinvolgendo pure le popolazioni, per rimettere in modo un meccanismo di difesa, ricco di requisiti da non sottovalutare.
Delusione per l’esito negativo dell’incontro è stata espressa dai cittadini presenti, molto critici nei riguardi anche per il comportamento di alcuni dei partecipanti all’incontro, per aver lasciato i lavori senza produrre alcuna proposta, tanto da suscitare il dubbio sui loro reali intenti a difesa dell’Angelucci.
Fa. Lo.
