Già il Consiglio comunale aveva approvato una mozione presentata dal consigliere Alessandro Petrini (LEGGI), proponendo al sindaco e alla giunta di dedicare una strada cittadina alla memoria del Maresciallo Cola.
Simone Cola fu ucciso il 21 gennaio del 2005 da un colpo d’arma da fuoco mentre sorvolava a bordo di un elicottero la città di Nassiriya.
LA POLEMICA
“Il nome di un militare morto in guerra non andava bene per un parco per bambini”
Il 13 gennaio Gianluca Cola, fratello di Simone, ha protocollato a Palazzo San Bernardino una lettera indirizzata al sindaco e al presidente del Consiglio Andrea Napoleoni con preghiera di divulgarla a tutti i consiglieri alla vigilia di sabato 30 gennaio, quando l’associazione “Vento di Tramontana” organizzerà di nuovo “Nel nome della Pace in ricordo di Simone Cola”, un evento che si terrà presso gli istituti “Pacifici” e “Madre Teresa di Calcutta”.
Gianluca racconta di aver scritto la lettera dopo aver avuto notizia delle vicissitudini relative all’intitolazione di una strada piuttosto che a quella di dedicare un parco alla memoria del fratello.
“Sono venuto a conoscenza che nella riunione preliminare tra i capigruppo – si legge -una delle motivazioni che ha portato al cambiamento della delibera è stata che non si può dedicare un parco, dove giocano i bambini, ad un militare morto in guerra, motivazione che poi è stata condivisa unanimamente anche se non riportata in sede di consiglio”.
Un pensiero assurdo secondo Gianluca Cola perché nel consiglio comunale “ci sono i rappresentanti di quegli stessi partiti che votarono unanimamente l’invio di truppe in Iraq”, perché “la tesi… varrebbe anche per vie e piazze”.
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