Un beneficio che evidentemete è ormai assente per Cerroni. “Siamo andati oltre ad ogni principio democratico – sottolinea l’ormai ex presidente del consiglio comunale – . Tra le cose più gravi che ho sentito dire ad alcuni consiglieri è il voler tirare avanti, anche fino al 2020, e non è più possibile”.
Dimissioni che trovano spazio soprattutto di fronte ad un documento finanziario ritenuto “privo di strategia – continua Cerroni a Tiburno.tv -. Non ci sono elementi per una politica forte e dirimponte tale da poter andare avanti, nè necessarie a Guidonia. Un bilancio di tagli, che solo un sindaco legittimamente eletto può gestire, garantendo una prospettiva strategica vera. Ma oggi a Guidonia questo non c’è e, oltre tutto, proprio da questo bilancio emerge secondo me, incapacità amministrativa e incapace di dare risposte alla città”.
Un’amministrazione che ha perso la guida del sindaco democraticamente eletto, dove il facente funzioni Andrea Di Palma “nel corso degli ultimi mesi ha sostituito quattro assessori su sette, dove non esiste colleggialità nelle idee, e dove anche le opposizioni appaiono disinteressate, realmente, a sciogliere questo consiglio comunale – continua -. Quello che vorrei dare è un ulteriore segnale a favore della città. Come lista civica avremmo voluto sciogliere prima per portare i cittardini alle urne nel 2016, quello era un modo per trovare ancora credibilità politica. Più si va avanti più invece questo peggiora”.
“Ritengo di aver fin qui svolto nel rispetto delle forze in campo e con equilibrio e sensibilità istituzionale il mio ruolo di presidente del consiglio – conclude Cerroni -, ho invitato anche chi non ritenesse che ciò fosse accaduto a sfiduciarmi. Nessuno lo ha fatto così come comunicato già al prefetto nell’incontro di qualche giorno fa, ho deciso di dimettermi per il bene della città, dei concittadini e anche della politica locale, con l’ambizione di determinare una seria presa di coscienza nei consiglieri, tutti, e dello stesso sindaco”.
