Beccato in fragranza di reato nella mattinata di ieri, martedì 24 maggio, mentre gli agenti erano in presidio al’ingresso dell’insediamento e poco dopo lo spegnimento di un altro rogo poco distante. Il fatto, all’altezza del parcheggio, li dove solitamente si accumulano rifiuti che poi vengono dati alle fiamme, notato con fare sospetto tra i veicoli in sosta. Agli agenti è bastato avvicinarsi a lui per capire quello che stava succedendo e fermare l’accensione del fuoco.
Per il nomade, già con numerosi precedenti penali, il giudizio per direttissima stamattina, mercoledì 25.
L’arresto di ieri è stato accolto positivamente dagli abitanti dei quartieri vicini, soprattuttto per la lunga battaglia contro i roghi tossici che portano avanti da anni, attraverso il comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona. Il presidente, Bruno Foresti, lancia in rete l’hashtag #chiuderesalone. “E’ ora che la politica e la futura amministrazione affronti definitivamente e risolva il problema della terra dei fuochi romana – scrive -. Uno scandalo nel cuore della Capitale”.
Ve. Al.