VIDEO Guidonia – Azioni punitive e minacce ai connazionali che lavoravano al Car, arrestati sette egiziani

Oltre all’esecuzione delle misure cautelari – 5 le persone arrestate, 2 attivamente ricercate – sono state denunciate in stato di libertà, per concorso nel tentato omicidio e lesioni personali aggravate, altre 6 persone ed eseguite, complessivamente, tredici perquisizioni locali e personali tra Roma, Guidonia Montecelio, Monterotondo, Palombara Sabina, Lavinio, Orvieto, luoghi dove gli indagati gestiscono numerose “frutterie”.
Dalla ricostruzione riporata dagli investigatori, l’ultimo episodio delittuoso di particolare rilievo commesso dai soggetti è avvenuto a fine della scorsa estate, il 28 agosto,  all’interno del Centro Agroalimentare di Roma, di via Tenuta del Cavaliere.
Il gruppo criminale facente capo ad un cittadino egiziano El Kot, detto “ Zio Ciro”, al fine di affermare la propria forza intimidatrice, fondata anche sulla disponibilità di importanti risorse economiche – lo stesso Ciro è proprietario di diverse frutterie – aveva preordinato una spedizione punitiva nei confronti di due giovani, loro connazionali, che, svolgendo l’attività di facchini all’interno del Car, non volevano riconoscere “l’autorità e la supremazia del gruppo” nell’approvvigionamento all’ingrosso dei prodotti ortofrutticoli. Pertanto, gli indagati, nelle prime ore del mattino dell’agosto scorso, approfittando della minore sorveglianza da parte del personale di vigilanza all’interno del Centro Agroalimentare Romano, armati di bastoni e coltelli, hanno accerchiato e aggredito brutalmente i due lavoratori.
Lo scontro impari ha reso inutile ogni difesa e i due giovani sono stati subito sopraffatti, riportando numerose e gravi ferite. Per uno di loro, considerata la gravità dei colpi subiti, è stato necessario il ricovero urgente presso il Policlinico di Tor Vergata,  dove è stato sottoposto a diversi interventi chirurgici, rimanendo per settimane in prognosi riservata. Successivamente, dalle cartelle mediche, è emerso che solo la tempestività dei soccorsi e gli interventi di neurochirurgia hanno evitato la morte del giovane. A fronte di 13 perquisizioni condotte da parte dei militari sui mezzi di trasporto,  nello specifico un tir e all’interno delle abitazioni, sono stati rinvenuti: una fondina di cuoio senza arma, bastoni, mazze e documenti che fanno ricondurre alle attività illecite.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti del gruppo di cittadini egiziani che, legati tra loro da un vincolo stabile con la “famiglia di Zio Ciro.”, sfruttavano l’affiliazione ed il sostegno di un gran numero di persone occupate come operai o prestanome per intimidire gli esercenti commerciali con il compimento di atti di violenza e di minaccia, posti in essere con ferocia e aggressività e controllare il libero svolgimento delle attività imprenditoriali all’interno del Centro Agroalimentare di Roma.

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