La richiesta è rispettivamente di 2 anni di reclusione per il primo cittadino e di un anno e 7 mesi per gli assessori. Un’accusa grave, che vede in oggetto il monumento eretto in onore del generale fascista, Rodolfo Graziani. Doveva essere soltanto un monumento eretto al milite ignoto, ma così non è stato. Tant’è che il finanziamento, dapprima concesso dalla Regione Lazio, è stato revocato il 25 aprile dello scorso anno. Graziani resta un criminale di guerra, inserito nella lista nera dall’ONU, responsabile di molte mortri durante le guerre d’Etiopia e di Libia. Colpevole di molte deportazioni
di civili e Ministro della guerra della Repubblica Sociale Italiana. Il sacrario è stato confiscato e si attende la sentenza del giudice nella primavera del nuovo anno.
Mo.Ia.