Flavio Albanesi: “Real Monterotondo Scalo quinto, è come avere vinto il terzo campionato consecutivo”

Quinto posto che ha del miracoloso visto che a dicembre il Real Monterotondo Scalo era terzultimo in classifica: “In quel periodo tutto ci girava male – spiega il capitano – l’impegno c’è sempre stato ma la palla in porta non entrava e alla prima occasione gli avversari ci facevano gol poi è subentrato lo scoramento del gruppo e la società ha cambiato il tecnico perché nel calcio è così che si è soliti fare, non si possono cambiare venti giocatori. Con il nuovo tecnico sono arrivati i risultati, con i risultati la fiducia e con la fiducia l’euforia che ti porta a battere anche chi è più forte di te. Ed è così che il Real ha giocato e terminato un campionato da leggenda”. Flavio Albanesi ha certezze su quello che deve fare nell’immediato futuro: “Devo parlare con la società, come tutti, ma se fosse per me resterei subito. Qui c’è un ambiente fantastico e in tre stagioni non abbiamo sbagliato un colpo”. Ma nel calcio tutto può succedere, anche che il Real non confermi Albanesi: “Se sarà così cercherei una società in Eccellenza. Non scenderò di categoria. Mi piace questo tipo di calcio, si incontrano squadre forti e dai forti c’è sempre da imparare. E’ una vita da grandi sacrifici, questo lo so. Allenarsi quattro volte la settimana e giocare la domenica è dura per chi come me ha un’attività lavorativa ma la passione smuove le montagne e l’Eccellenza è il campionato che più mi piace”. La sua partita più bella, è stata quella contro la Compagnia Portuale di Civitavecchia: “Era una gara da vincere, uno scontro diretto da non fallire, in quella partita ho segnato anche un gol e poi la gara l’hanno chiusa Longo e Nardecchia”. Gioca da difensore centrale ma all’occorrenza nella difesa a quattro gioca anche da terzino destro: “Mister Vincioni mi ha chiesto in qualche partita di giocare sulla fascia, mi sono adattato con piacere perché quello è stato il mio ruolo da ragazzo”. Ha affrontato grandi cannonieri, da Tornatore a De Vincenzi, da Rocchi a Vegnaduzzo, da Toscano a Giuntoli: “In Eccellenza trovi attaccanti fortissimi, devi sempre essere attento e concentrato perché come ti distrai ti puniscono. Secondo me il più forte di tutti è Vegnaduzzo. E’ forte fisicamente anche se non è alto ma ha un fiuto da gol incredibile ed è sempre in agguato pronto a piazzare la zampata vincente”. A ventisette anni Flavio Albanesi ha ancora voglia di giocare ma quando appenderà gli scarpini al chiodo lo farà definitivamente: “Non farò come molti miei colleghi, quando smetterò di giocare non resterò nel calcio, non farò l’allenatore. E’ una carriera quella che non mi interessa”. Ora va in vacanza ma prima di dedicarsi ai suoi affetti lancia un consiglio ai baby calciatori che cullano questo sogno: “Devono capire che il calcio è sempre un gioco, si devono divertire, sognare è bello poi il resto verrà da solo”.

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di Sergio Toraldo

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