Guidonia – Il cimitero deve restare a Morasca, anche il Consiglio di Stato boccia il Comune

Il provvedimento boccia il ricorso dell’amministrazione comunale finalizzato a riformare l’ordinanza numero 547 emessa dal Tar del Lazio lo scorso 2 febbraio che aveva già dato ragione all’imprenditore.

In quell’occasione i giudici amministrativi di primo grado avevano disposto la sospensione cautelare della determina 74 del 14 novembre 2016 e degli atti finalizzati a negare a Morasca la gestione della parte di cimitero esistente, proprio quella che sulla carta da maggio 2014 avrebbe dovuto garantirgli un introito con la vendita di loculi e cappelle e coi contratti delle luci votive.

La questione sarà trattata nel merito nell’udienza del 24 ottobre 2017, ma il Collegio presieduto da Leonardo Pasanisi sembra aver già un’idea chiara della vicenda in cui il bando diceva una cosa e il capitolato speciale un’altra. Insomma, il solito guazzabuglio alla guidoniana.

 

“Il capitolato speciale – c’era scritto nell’ordinanza del 2 febbraio scorso – va ragionevolmente coordinato con le previsioni del bando e del contratto sulla base di un criterio economico, sistematico e teleologico, secondo il quale la decorrenza dell’avvio della gestione dall’approvazione del collaudo dei lavori del primo lotto non può avere senso che per la sola parte nuova, mentre la gestione della parte di cimitero esistente ha decorrenza immediata, in considerazione della complessiva strutturazione del rapporto contrattuale”.

 

In sostanza, se il Consorzio ha vinto l’appalto ed era prevista anche la gestione del cimitero vecchio, non ha senso che il passaggio di consegne avvenisse soltanto a lavori ultimati del primo lotto.

Primo lotto in cui sono stati già realizzati oltre duemila loculi.

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