“È nostra tradizione dopo un incendio delle dimensioni di quello di ieri piantare una pianta nella zona interessata dalle fiamme in segno di rinascita. Abbiamo scelto l’oleandro perché i fiori e le foglie crescono a gruppi di tre e rappresentano l’equilibrio delle forze per superare le avversità”, così scrivevano i volontari di Tivoli dopo il gravoso incendio che ha colpito la città lo scorso 5 luglio, di cui abbiamo seguito l’evolversi qui.
Una pianta come simbolo di una partenza, di una fenice che può rinascere dalle ceneri ma qualcuno se ne è appropriato.
“Era solo una piantina, tra la fuliggine e il terreno arido, messa li con tanta speranza tra alberi di ulivo martorizzati dalle fiamme. Nessun valore, solo simbolico messa con amore e rispetto per questa città dalla nostra Associazione, divelta e rubata da chi rispetto e onore non ha”.