La figlia tredicenne veniva invitata dalla madre a provare completini intimi all’interno dei camerini dei negozi, poi avveniva lo scatto delle foto e subito dopo partiva il meccanismo malato: le foto venivano spedite sui social dietro pagamento.
Una trama fitta che ha visto coinvolti, al suo interno tra i clienti, anche professionisti insospettabili e che ora dovranno rispondere di detenzione di materiale pornografico e pornografia minorile. Alla madre è stata sospesa la podestà genitoriale, è stata allontanata dai figli ed è stata denunciata a piede libero per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.
IL RACCONTO COMPLETO DELL’INDAGINE E’ SU TIBURNO DI MARTEDì 21 NOVEMBRE