Quando ha ritirato le analisi, nella mente non le è passato neppure per un istante il pensiero che fosse miracolosamente guarita. Ha letto i valori e subito ha pensato a un errore e l’errore c’era, ma quando l’ha fatto presente ai medici hanno risposto: “Noi non sbagliamo”.
Insomma, lei affetta da una malattia congenita ha dovuto discutere con le infermiere della Sala prelievi che negavano l’errore e pure il risultato di quel test non era il suo.
A Tiburno ha raccontato: “Ho chiesto di avvertire tutti gli esaminati del giorno. C’è uno sano che crede di avere la mia patologia”.
SU TIBURNO IN EDICOLA DA MARTEDì 21 NOVEMBRE LA TESTIMONIANZA DELLA DONNA