Chiara B. fa parte delle migliaia di persone che ogni giorno transita dalla provincia verso la Capitale utilizzando i mezzi pubblici. Ritenendosi ormai esasperata ha deciso di scrivere alla nostra redazione e ha inviato uno scatto per far emergere la situazione che si presenta davanti agli occhi di tutti ogni giorno:
“Ecco come siamo messi stamattina nella banchina a Tiburtina in direzione Rebibbia: i cittadini che vanno a lavorare devono trovarsi in compagnia di queste persone e nessuno fa niente. Anche in mezzo alle scale, che collegano i treni con la metro, ci sono questi personaggi che regolarmente ti accerchiano anche quando si fa il biglietto”.
Ritardi, disservizi, numero di furti consistente e anche vagabondi o “furbetti” che tentano di racimolare – a volte estorcere – monete alle macchinette automatiche dei biglietti: insomma, la vita quotidiana del pendolare continua a dimostrarsi tutt’altro che facile.