VIDEO – Blitz dei Carabinieri a Capena: arrestato Guerino Casamonica, era ricercato da giugno

LA CONDANNA – Dal mese di giugno la Procura Generale presso la Corte di Appello di Roma lo ha condannato a undici anni di carcere per sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni personali ma Guerino Casamonica aveva fatto perdere le sue tracce. Si era allontanato dalla sua abitazione di Frascati ma i Carabinieri del Nucleo Operativo di Frascati non hanno mai smesso di dargli la caccia e alla fine lo hanno trovato e preso.

 

L’OPERAZIONE – Dopo settimane di appostamenti e pedinamenti, i militari hanno avuto la certezza che quell’uomo fosse proprio lui, il ricercato dei Casamonica che nel frattempo aveva trovato ospitalità presso la sede di un’associazione di solidarietà sociale e di servizi assistenziali con sede a Morlupo, in una palazzina dove sono presenti anche abitazioni private.

 

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UNA VITA COME TANTE ALTRE – Insomma, una vita come tante per Guerino Casamonica che, come si può notare dal video, faceva una vita quasi comune. Bottiglie di birra, succhi di frutta, cartoni di pizza, c’è anche la scatola di una Playstation, il dvd di American Gangster e poi a messa con la famiglia, dove i Carabinieri hanno interrotto la sua vita da fuggiasco.

 

 GUARDA IL VIDEO ALL’INTERNO DEL NASCONDIGLIO DI GUERINO CASAMONICA

 

american gangster casamonica

 

I REATI – A marzo del 2011 Guerino Casamonica fu arrestato, insieme ad altre tre persone, in flagranza di reato: i quattro avevano sequestrato a Roma due uomini, un colombiano di 32 anni e un romano di 50 anni per indurli, sotto minaccia, a restituire 150 mila euro. Al tempo contattarono anche le famiglie dei due per avere una prima “quota” di 30 mila euro in contanti per ottenere la liberazione. Le investigazioni dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma localizzarono l’abitazione in via Maso Fininguerra, zona Anagnina, dove erano presenti da due giorni i due sequestrati. La liberazione, avvenuta tramite blitz delle forze dell’ordine, vide momenti concitati poiché uno dei “carcerieri” aveva con sé una pistola semiautomatica cal. 7,65. I due sequestrati erano all’interno di una stanza adibita appositamente per nascondere la loro permanenza, avevano ecchimosi vistose al volto e su tutto il corpo causate dalle continue percosse. Furono immediatamente soccorsi e trasportati in ospedale, uno dei due fu ricoverato per le gravi lesioni riportate a occhi e naso.

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