VIDEO Vicovaro – Il patrigno la violenta ma non va in galera, il processo dura 14 anni

Questa è una vicenda giudiziaria che inizia a Vicovaro il 2 novembre del 2004 ma che ha radici consolidate in un clima familiare dove è stato detto tutto e il contrario di tutto e che nella sua lungaggine è divenuta emblema di un sistema che, almeno al tempo, non era in grado di tutelare le vittime. Giovanna, il nome è di fantasia, all’epoca dei fatti era  poco più di una bambina e solo ora che di anni ne ha 26 è stata riconosciuta vittima di violenza sessuale al termine di un processo infinito.

 

Il patrigno è stato condannato in primo grado a 12 anni di reclusione, una pena che non sconterà mai considerando che il reato si prescriverà nel 2020.

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IL PRECEDENTE – Vale la pena ricordare che nel 1984 l’uomo violentò, uccise e occultò il cadavere della nipotina e fu condannato a 28 anni di galera.

 

Una storia dolorosa quella di Giovanna se consideriamo che, diventata maggiorenne dopo la casa famiglia, fu costretta a tornare nella casa degli orrori. Oggi che di passi ne sono stati fatti, com’è la per chi è vittima di violenza?

 

Che tipo di tutela c’è? A chi ci si deve rivolgere?

 

Siamo andati a vedere come funziona lo spazio ascolto e accoglienza vittime ospitato dal palazzo di Giustizia di Tivoli dove il Dott. Calice e l’Avvocato Gentile spiegano nel dettaglio come funziona la struttura attiva da gennaio 2017.

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Nel video il resoconto di questo incontro mentre su Tiburno, in edicola da martedì 27 marzo, la ricostruzione completa della vicenda di Giovanna.

 

INFO:

Spazio Ascolto e Accoglienza Vittime – Contatti ed orari

    contatti: telefono 0774451803, email infovittime.tivoli@giustizia.it
    orario di apertura al pubblico: martedì e venerdì 10.00-14.00, mercoledì 14.00-18.00 (possibilmente previo contatto e accordo telefonico o per posta elettronica)

 

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