Guidonia – “Mafia Bianca”, liberi il funzionario e l’ex segretario generale

L’altra, che avrebbe dovuto essere il garante della legalità all’interno dell’Ente, è considerata dai magistrati la punta dell’iceberg della “Mafia Bianca”, il vertice dell’associazione a delinquere, una donna capace di garantire la copertura e di esprimersi in maniera spregiudicata.

Fatto sta oggi Maurizio Rocchi e Rosa Mariani, l’impiegato e l’ex segretario generale arrestati il 20 aprile 2017 nell’ambito dell’operazione “Ragnatela”, sono di nuovo liberi.

Ieri, venerdì 30 marzo, il Presidente della Sezione penale del Tribunale di Tivoli Nicola Di Grazia ha accolto la richiesta dell’avvocato Augusto Colatei e revocato la misura degli arresti domiciliari a Maurizio Rocchi, il 64enne di Guidonia Centro e funzionario all’Ambiente tuttora sotto processo.

Lo stesso Di Grazia venerdì 23 marzo aveva accolto l’istanza dell’avvocato Colatei e del collega Pasquale Bartolo revocando i domiciliari a Rosa Mariani, 58enne di Roma, dal 20 aprile a metà luglio detenuta a Rebibbia. A inchiodarla per associazione a delinquere, secondo la Procura, ci sarebbe una registrazione col telefonino effettuata dai finanzieri il 9 febbraio 2016 durante un pranzo a Villa Tivoli con l’ex vicesindaco Andrea Di Palma e l’ex dirigente Angelo De Paolis 

“Il Collegio – spiega l’avvocato Colatei – ha riconosciuto che è già stata espletata una significativa attività istruttoria. Sono soddisfatto della decisione sia umanamente che sotto il profilo della giurisprudenza, essendo stati entrambi sottoposti ad un anno di carcerazione preventiva”.

Degli altri ex amministratori coinvolti nell’operazione “Ragnatela” restano agli arresti domiciliari Di Palma, gli ex dirigenti Gerardo Argentino e Gilberto Pucci e l’impiegato Michele Maccaroni.

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