Le ragioni della protesta le aveva spiegate Paolo Di Giovine, presidente dell’associazione IV Muncipio Case Rosse a Tiburno lo scorso 9 ottobre: “nella stessa via esiste già un campo nomadi, dove le istituzioni ci promisero di fatto linvio dellesercito e nel futuro lo smantellamento di quello che oggi è di fatto, covo di illegalità e degrado ambientale. Oggi, non solo non è arrivato lesercito promesso, ma si paventa la possibilità che nella stessa via nasca un nuovo centro di accoglienza. Sarebbe il record assoluto (negativo) in tutta Italia”. Ieri è stata la Prefettura a dire che la struttura che avrebbe dovuto accogliere il centro non è a norma.
Per il momento l’apertura è in stand-by e Di Giovine si dice soddisfatto del blocco e continuerà la protesta: “Stiamo attendendo lel conferme scritte ma si va in quella direzione. Insieme al CAOP avevamo presentato un esposto in quanto ritenevamo la struttura non a norma e ha sortito gli effetti “.
Franco Pirina del CAOP ha commentato su Facebook: “E’ una bellissima notizia che sta a dimostrare cosa significa e quanto sia importante quando si fa una battaglia per una causa comune e si mettono da parte i colori politici”.