“Ma la concessionaria ha già previsto degli ulteriori aumenti, con un adeguamento che arriverà fino a 2,50 € per questo piccolo tratto. Vale a dire che per andare e tornare da Tivoli a Roma i cittadini dovranno mettere in conto una spesa di 5 euro, che per un qualsiasi pendolare o imprenditore corrisponderà, alla fine di ogni mese, a un vero e proprio salasso, una tassa subdolamente imposta sulla propria circolazione.
Gli aumenti sarebbero dovuti scattare già dallo scorso primo ottobre e per ora sono solo stati rimandati al primo gennaio prossimo.
La risposta del ministro è stata improntata sul solito scarico di responsabilità a quanto ereditato dalle precedenti amministrazioni.
Ai cittadini dell’area, più di 150 mila, che utilizzano la A24 per arrivare a Roma dai caselli limitrofi non può essere imputato anche il costo della manutenzione dei viadotti di montagna su cui l’autostrada corre in territorio abruzzese.
Non una parola è stata aggiunta dal ministro su una qualsiasi ipotesi di investimento o di aiuto, in soccorso delle famiglie, dei lavoratori pendolari, degli studenti residenti nei comuni interessati costretti a percorrere questa autostrada. Investimenti sulle infrastrutture che il governo non vuole considerare.
Investimenti per la normalità, per poter percorrere in sicurezza le nostre strade come la via Pontina, già nota come la provinciale più pericolosa d’Italia, dove una voragine apertasi all’altezza di Terracina ha recentemente portato via un’altra vita, mentre tra Roma sud e il capoluogo di Latina da tempo si chiede un collegamento autostradale”.