TIVOLI – “La missione della Chiesa si può compiere pure nei Paesi sviluppati”

Domani in edicola l’intervista a don Luca Centurioni, responsabile della Casa d’Accoglienza per detenuti, ex detenuti e senzatetto uno dei quali morto col Coronavirus

Don Luca Centurioni è un 54enne milanese, trasferitosi a Roma nel 1990.
Ha un dottorato in Diritto Canonico e ha sostenuto quasi tutti gli esami di Giurisprudenza; quindi ha conseguito una specializzazione in Mariologia e un baccalaureato in Teologia, studiando fino a 29 anni e sostenendo più di cento esami universitari.
Dal 2013 è assistente spirituale e membro dell’Associazione di Promozione Sociale “Prendi tuo fratello sulle spalle”, una Onlus che gestisce la Casa di Accoglienza di via Maremmana inferiore a Tivoli, un tetto per 28 uomini single tra detenuti, ex detenuti e senza fissa dimora, per lo più percettori di Reddito di Cittadinanza e pensione, che si autogestiscono facendo “cassa comune” all’interno di una struttura di proprietà della Clinica Colle Cesarano presa in affitto a dicembre.
Chiamato dal Vescovo a lavorare per 9 anni come manager, don Luca non si aspettava di dedicarsi come sta facendo oggi ai poveri e agli ultimi, ma nel 2011 a Torino ha fatto un corso di esercizi spirituali chiamato il Mese Ignaziano, durante il quale si è chiarita in lui la chiamata al servizio dei poveri da parte del Signore che, afferma, gli ha “progressivamente mostrato la strada”.

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L’APPROFONDIMENTO SU TIBURNO IN EDICOLA DOMANI MARTEDI’ 14 APRILE

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