“La vicenda è tutt’altro che lineare come ipotizza la Procura, c’è tutta una serie di aspetti da approfondire durante il dibattimento”.
L’avvocato Alberto Fortino, difensore di Mario Seferovic, meglio noto come “Alessio il Sinto”, è pronto a giocare la carta della volontarietà dell’atto sessuale nella vicenda che vede il suo assistito come protagonista di uno stupro-fotocopia commesso a maggio 2017 e per il quale sta scontando una condanna a sei anni di carcere.
La Procura ha appena chiuso le indagini – Tiburno.Tv ne ha parlato qui https://www.tiburno.tv/2020/05/11/guidonia-violentata-dal-branco-e-filmata-alessio-il-sinto-rischia-un-altro-processo/?fbclid=IwAR3ZrtETH42KZAWK07aaTS7h8_huE7OQ7GJUMnHbTUGx9h8z4utqQfSzIAU – dalle quali è emerso il coinvolgimento di altri due rom mentre altri due non sono stati identificati dal Pool Antiviolenza del Commissariato di Tivoli che hanno ricostruito il caso con un lavoro certosino.
“Nell’incidente probatorio ci sono state parecchie contraddizioni nelle dichiarazioni rese dalla ragazza.
Perché lei si sarebbe recata spontaneamente all’appuntamento, perché la ragazza avrebbe accettato di accompagnarsi ai ragazzi, perché la ragazza avrebbe condotto i ragazzi nel posto dove poi lo stupro si sarebbe consumato”.
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