Rifiuti speciali tra le campagne di San Gregorio da Sassola, la protesta di Ponte Lupo

Il commento

Un impianto di messa in riserva e trattamento di rifiuti speciali, a San Gregorio da Sassola fa discutere una delibera del consiglio comunale. L’avvio dell’iter per il cambio di destinazione d’uso, da agricolo ad industriale, non è passato inosservato e sul caso si è subito scatena l’associazione Ponte Lupo, che già si era schierata in prima linea contro i due progetti di discariche nell’area di San Vittorino. “Vogliono togliere ulivi e vigne, in uno dei pochi scorci ancora incontaminati dell’agro romano antico, tra i grandi ponti degli acquedotti romani per metterci rifiuti speciali non pericolosi”.

Questo è un progetto scellerato – commenta Urbano Barberini, portavoce e presidente dell’associazione Ponte Lupo -, che rischia di distruggere un’area tanto splendida quanto fragile. La discarica distruggerebbe un sistema di agriturismi, agricoltura biologica e percorsi tra gli acquedotti che si sta costruendo e che potrebbe assicurare il futuro dell’economia di queste zone”.

“Una scelta – prosegue – ancor più incomprensibile perché il sindaco di San Gregorio da Sassola, Franco Carocci, non più tardi di dicembre scorso firmava, nell’ambito dell’iniziativa organizzata dall’associazione Alleanza Prenestina presso il castello di Passerano, un protocollo d’intesa per la tutela e la valorizzazione dell’agro romano”.

“Questa parte di agro romano è cruciale – conclude Barberini, già promotore da assessore alla Cultura del comune di Tivoli del progetto di Distretto turistico tra i municipi di Subiaco, Tivoli e Palestrina – per il costituendo Distretto, una grande opportunità per rilanciare tutto il nordest romano”.

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