“Il nostro territorio – spiega il segretario territoriale Dimitri Cecchinelli -, che rappresenta per estensione il 25% della Regione Lazio, oggi registra una drammatica riduzione dei servizi alla persona. Si rischia un inesorabile decadimento, con l’abbandono delle aree montane causato dalla scarsità di servizi pubblici e di lavoro, elementi fondamentali in un Paese che si fonda sui valori indissolubili della Costituzione”.
LA POLITICA
“La politica – prosegue Cecchinelli – in questi ultimi dieci anni ha incanalato il suo operato verso la riduzione delle spese, la quadratura dei bilanci, il rispetto dei diktat che arrivavano dal ministero della Salute e da quello dell’Economia e Finanza”.
I PROBLEMI
La Cisl ha riportato un lungo elenco di problemi:
• una notevole diminuzione di personale sanitario, stimabile in oltre 700 unità lavorative (vari profili) in tutta la ASL RM5,
• liste di attesa che per alcune visite specialistiche superano i 150 giorni,
• chiusura del punto nascita di Colleferro,
• chiusura della Rianimazione di Subiaco,
• chiusura di decine di servizi specialistici in tutta la ASL RM5,
• riduzione dei posti letto,
• mancato avvio di un modello di integrazione tra ospedale e territorio,
• assoluta mancanza di una politica sanitaria aziendale volta alla ricerca di specialisti capaci di riattivare le attività Fondamentali delle strutture ospedaliere.
LE CURE AI PRIVATI
“Le scelte assunte a seguito di tali imposizioni sono andate a discapito delle fasce più deboli, arrivando anche alla privazione del diritto universale alla salute e alla cura, non potendo, chi vive in povertà, rivolgersi alle strutture sanitarie private in sostituire del servizio pubblico”.
SERVE STABILITA’
“I continui cambiamenti al Vertice nella ASL RM5, nulla hanno prodotto in questi anni in termini di difesa del sistema sanitario pubblico, con conseguenze gravi per il nostro territorio. Non cambiando direzione si rischierebbe di compromettere ulteriormente un sistema già fragile che, al contrario, avrebbe bisogno di nuovo impulso e di più personale che colmi almeno l’attuale carenza della dotazione organica”.
LE RICHIESTE
“Attendiamo: maggiori investimenti in tecnologia e soprattutto un’idea di organizzazione finalizzata ad avvicinare il più possibile i servizi alla persona. La mancanza di un progetto a lungo termine nella politica delle Direzioni Generali, ha prodotto disagi per il personale di ruolo, precarietà nella tipologia di assunzione, disuguaglianze nel trattamento delle lavoratrici e dei lavoratori, con conseguente contrazione dei diritti e un’inesorabile perdita di posti di lavoro”.
I LAVORATORI
“La CISL Fp Roma Capitale/Rieti, Le chiede innanzitutto il rispetto delle regole del contratto nazionale di lavoro per garantire i diritti alle lavoratrici e ai lavoratori, una maggiore autonomia che renda l’azione della Direzione Strategica improntata al soddisfacimento degli interessi e dei bisogni della collettività e discontinuità con la vecchia gestione.
Il coinvolgimento delle parti sociali e degli attori che vivono il nostro territorio è essenziale per una corretta gestione che vuole essere incentrata sui principi della partecipazione e della legalità ed al superamento delle disuguaglianze. La CISL FP Roma/Rieti in questi anni si è contraddistinta per serietà e coerenza nella difesa del lavoro e dei servizi, assumendo decisioni, se necessarie, conflittuali con le precedenti gestioni. Oggi contestiamo, una serie di decisioni calate dall’alto, che rischiano di pregiudicare definitivamente il sistema sanitario del territorio“.