Era stata una vacanza di completo relax, due settimane trascorse insieme al figlio che vive in un’isola della Spagna. Ma il ritorno in Italia è diventato un incubo per un 71enne pensionato di Guidonia Centro risultato positivo al Covid-19 e tuttora in quarantena a casa. A raccontarla a Tiburno.Tv è lo stesso 71enne che si definisce “arrabbiato perché mi sembra che ci prendano per i fondelli”.
La prima tappa di questa vicenda paradossale è iniziata domenica pomeriggio 23 agosto quando il pensionato è sbarcato con un volo proveniente dalla Spagna all’aeroporto di Fiumicino. “Erano le 18,30 – racconta l’anziano che intende mantenere l’anonimato – Credevo che i passeggeri venissero sottoposti ai tamponi e invece abbiamo scoperto che l’equipe medica alle 18 termina il servizio. Non c’era nessuno, una vera e propria farsa rispetto a quello che raccontano i media”.
Il 71enne racconta che, una volta tornato a Guidonia, lunedì mattina 24 agosto ha raggiunto l’ospedale di Palombara Sabina. “Mia figlia mi aveva detto che lì effettuavano i tamponi – spiega il pensionato – e invece da Palombara mi hanno dirottato al Centro Agroalimentare Romano di Setteville dove la Asl Roma 5 ha allestito la postazione drive-in per i tamponi Sars Cov 2. I medici mi avevano garantito che se fossi risultato positivo mi avrebbero contattato e che nel frattempo sarei potuto uscire considerato che non presentavo e non presento sintomi del Covid, né febbre né dolori”.
Per questo martedì mattina 25 agosto il 71enne racconta di aver raggiunto in camper il litorale laziale accampandosi nel terreno di un suo parente per trascorrere alcuni giorni fuori Guidonia. Trascorrono 48 ore e dalla Asl nessuna risposta. “Venerdì mattina – prosegue nel racconto il pensionato – mia figlia ha telefonato alla Asl per avere notizie in merito all’esito del mio tampone. Prima non trovavano il mio nominativo, poi lo hanno trovato e per mail gli hanno trasmesso l’esito: positivo. Se non avessimo chiamato noi chi si sarebbe preoccupato? E’ una vergogna”.