“Ignominioso e irresponsabile invocare l’ammutinamento della Polizia locale di Roma Capitale. Chi chiede agli agenti di lasciare a casa orologio e penna per non fare multe, non solo è privo di ogni rappresentanza nel Corpo, ma dimostra di non avere il minimo senso dello Stato, cioè il fondamento su cui si basa l’attività dei caschi bianchi. Per questo ne risponderà personalmente, ma guai ad accostare un’affermazione simile alle donne ed agli uomini della Polizia locale di Roma che con grande senso di appartenenza e professionalità, hanno come unica funzione rispettare e far rispettare leggi e regolamenti, così come garantire sicurezza e integrazione per i cittadini”. Giancarlo Cenciarelli, Giancarlo Cosentino e Sandro Bernardini – segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Fpl Roma e Lazio stigmatizzano così le dichiarazioni di un’associazione non rappresentativa apparse oggi sulla stampa.
“Disconosciamo ogni parola. Quanto si legge è fuori da ogni riferimento alla realtà ed è contrario a quello spirito di servizio che i 6mila agenti di Roma Capitale dimostrano ogni giorno sul campo: pur con gravi carenze di organico, sotto equipaggiati e in condizioni di grave rischio per la salute e per la vita, gli operatori sono dalla parte delle istituzioni e della città”, rincarano i segretari di categoria. “E il sindacato confederale non è mai stato da meno. Cgil Cisl e Uil mai e poi mai hanno fatto o faranno appello all’ammutinamento. Le nostre battaglie sono tutte sul tavolo. Non si può prescindere dal bilanciamento fra diritti e buon funzionamento dei servizi. Ma soprattutto la tenuta delle istituzioni non è negoziabile, nemmeno per la politica. E ciò nell’interesse di cittadini e lavoratori”.
“Per questo diffidiamo dall’accostare ogni voce priva di senno alle organizzazioni sindacali rappresentative”, concludono Cenciarelli, Cosentino e Bernardini. “Sicurezza e civile convivenza sono e restano i capi saldi dell’agire della Polizia Locale e dei sindacati veri, sempre al fianco delle persone e della comunità. Impediremo in ogni modo che questo si trasformi in terreno di scontro. Chi non ha rappresentanza può parlare solo a nome proprio. E prendersi la responsabilità personale delle proprie affermazioni”.
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