“Oggi la didattica a distanza non può più funzionare. E’ difficile per gli studenti comprendere perché non rientrano a scuola, capisco bene le loro frustrazione: la scuola è un diritto costituzionale se a me avessero tolto la scuola non sarei probabilmente qui”.
I ragazzi sono arrabbiati, disorientati e sono preoccupata per il deflagrare della dispersione scolastica, hanno bisogno di sfogare la loro socialità. Ho fatto tutto quello che potevo fare con il governo: le scuole sono pronte per ripartire, ma sono le Regioni che hanno la possibilità di riaprirle o meno.
Quanto alla Maturità, come abbiamo fatto l’anno scorso, abbiamo chiesto agli studenti di farci delle proposte perché devono essere coinvolti.